Ornella Vanoni, chi era il marito Lucio Ardenzi: “Sapevo di amare un altro”

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Di Redazione Metropolitan

Pare che la loro relazione sia nata in un momento piuttosto particolare ovvero quando Ornella si era da poco lasciata con Giorgio Strehler che era sposato e lei continuava ad essere innamorata di Gino Paoli,  che tra l’altro anche lui era sposato. Improvvisamente Ornella Vanoni ha conosciuto Lucio Ardenzi che è diventato suo marito. Insomma, la cantante ha scelto di trovare un certo equilibrio e da questo matrimonio è nato anche suo figlio Cristiano. Insomma, una pagina importante della sua vita.

Il primo amore non si scorda mai, quello di Ornella Vanoni non si può dimenticare: Giorgio Strehler. “Da scuola mi volevano cacciare, mamma piangeva, papà non parlava più, lui era sposato”, raccontò la cantante riguardo quella relazione che destò molto scalpore a causa della grande differenza d’età che, ai tempi, non era ben vista. Poi ci fu Gino Paolo con cui condivise numerose canzoni e, infine, Lucio Ardenzi. Da questo matrimonio nacque l’unico figlio della Vanoni, Cristiano. Ornella Vanoni è stata simpaticamente presa in giro da Virginia Raffaele per la sua continua attrazione verso gli uomini e dopo aver presentato Patty Pravo, la Vanoni si avvicina subito dal giovane Briga per salutarlo

Ornella Vanoni, chi era il marito

Parliamo di un uomo versatile e poliedrico, che nel corso della sua vita è stato attore, impresario teatrale e cantante. Nato a Roma il 14 agosto del 1922, il suo nome d’arte era Lucio Minunni. Il suo primo successo artistico arrivò presentando ai microfoni dell’EIAR la canzone “Ombretta”, accompagnato dall’Orchestra Angelini. In qualità di impresario teatrale e talent scout lanciò coppie destinate a scrivere pagine importanti dello spettacolo italiano come Giorgio Albertazzi-Anna Proclemer e Paolo Stoppa-Rina Morelli. Dopo la fine della relazione con Ornella Vanoni, Ardenzi si risposò qualche anno più tardi con Erina Torelli, che nel 1969 gli diede la seconda figlia Francesca che, una volta adulta, affiancò il padre alla conduzione della società di produzione teatrale PLEXUS T. Circa sei mesi prima del decesso fu nominato presidente dell’Ente Teatrale Italiano.

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