Cinema

Orson Wells, il quarto potere del grande cinema hollywoodiano

106 anni fa nasceva Orson Wells. È stato uno dei più grandi registi al mondo che con il suo genio ha segnato il passaggio dal cinema classico e quello moderno. Lo ha fatto stravolgendo in ogni suo film la grammatica cinematografica. Ci è riuscito nonostante una tribolata carriera. Un duro prezzo da pagare a causa del suo grande talento.

“Eppure, maledetti noi se dimentichiamo per un attimo che è il solo con Griffith – chi il muto, chi il parlato – ad aver messo in moto questo meraviglioso trenino elettrico al quale Lumière non credeva. Tutti, sempre, gli dovremo tutto”.

Con queste parole Jean-Luc Godard parlò di Orson Wells. Parole che già da sole fanno comprendere l’enorme importanza del lavoro di questo grande regista americano. Un talento esploso subito alla radio e catturato da Hollywood che lo volle al cinema. Wells inziò la sua collaborazione con la RKO regalandoci quella pietra miliare della storia del cinema che è “Quarto potere”. Nel suo primo lungometraggio si vede tutto il genio di Wells che innova completamente la cinematografia del tempo introducendo un utilizzo della narrazione, della fotografia e della regia mai visti prima.

Orson Wells e i capolavori perduti

https://youtu.be/ER-ZuF4bWnE
Orson Wells, fonte ASCinema – Archivio Siciliano del Cinema

“Quarto potere” forse spaventò Hollywood per la sua modernità. Per questo fu il risultato di un parto di tribolato e di aspre battaglie che condizionarono le produzioni successive di Wells. Il grande regista in ogni suo film incontrò problemi finanziari e vasti tagli al montaggio imposti dalla produzione che rovinarono veri e propri capolavori. Un esempio fra tutti il film “L’orgoglio degli Amberson”.

Questo capolavoro di Wells fu distrutto dallo sconsiderato taglio al montaggio di 43 minuti imposto dalla produzione. Un documentario recente dal titolo “The Search for the lost print”, in fase di preproduzione, svelerebbe l’esiste di questi minuti tagliati in Brasile dove Wells era andato dopo aver lasciato la Rko. Il mito di Wells è stato ultimamente messo in discussione dal film “Mank” di David Fincher che non gli attribuisce la paternità della sceneggiatura di “Quarto Potere”.

Stefano Delle Cave

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