Nello spazio dedicato alla Letteratura per l’Infanzia, Ottobre di Mario Mazza; pedagogista e autore genovese fu uno dei fondatori dell’ Associazione Scautistica Cattolica Italiana nel 1916.

Ottobre, Mario Mazza: versi e bellezza dell’autunno

Ottobre, Mario Mazza - Credits: studiosignorinifirenze.it
Credits: studiosignorinifirenze.it

L’autunno è ormai esploso e questa bellissima poesia, Ottobre di Mario Mazza, ne ricorda i contorni, le sfumature e i colori. Mario Mazza è stato un educatore, pedagogista e insegnante nato a Genova il 7 Giugno 1882. Laureatosi nel 1912 con una tesi su La pedagogia sperimentale, fin da giovane, percepisce la sua vocazione educativa. Si impegna a diffondere lo scoutismo in Italia e, nel 1905, fonda a Genova  l’associazione Juventus Juvat, proponendosi di offrire alla gioventù un ambiente di formazione sano e stimolante sia a livello professionale che didattico. Tale istituzione anticipa di qualche anno alcune idee del metodo Scout di Robert Baden-Powell, educatore e scrittore britannico. Ecco, di seguito, Ottobre di Maria Mazza, un componimento dallo stile melodioso a rima baciata che lo rende adatto alla lettura per i più piccoli:

Il rovo ha le foglie porporine,
nel bosco mezzo verde e mezzo giallo,
e il cespo delle rose, tutto spine,
risplende con le bacche di corallo.

È il tempo che il castagno dia il suo frutto,
fischiano i merli, zirlano i fringuelli,
e il contadino, che raccoglie tutto,
empie di pere e mele i suoi cestelli.

È il tempo, che ogni frutto si matura:
nel bosco i funghi, il mosto alla cantina;
e, piena di fragranza, l’aria pura
è fresca a sera, fresca la mattina.

Ottobre, il mese in cui la natura dona i suoi frutti

Nella prima strofa di Ottobre, Mario Mazza descrive il sopraggiungere di questo mese, iniziando dai colori che, per eccellenza, lo contraddistinguono; il rovo tinge le sue foglie di porpora, mentre il bosco è diviso dal verde pallido e il giallo, tipica sfumatura di questa stagione; il cespuglio delle rose è ormai rinsecchito e, al posto delle spine, rifulgono le bacche rosso corallo. Nella seconda strofa di Ottobre di Mario Mazza, altri elementi tipici della stagione autunnale: l’albero di castagne dona i suoi frutti mentre, nell’aria, si effondono gli zirli dei fringuelli e il canto dei merli. Il contadino, intanto, riempie il suo cesto con i frutti tipici del periodo: le mele e le pere. Ottobre è il mese in cui l’aria è più fresca e profumata; ma, soprattutto, dove ogni frutto è al culmine della sua maturazione; il bosco dona i funghi e le cantine le fragranze del mosto.

Stella Grillo

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