È lo sport del momento che sta appassionando grandi e piccini. Una disciplina che sta rapidamente portando i proprietari dei circoli sportivi a mutare i campi di calcetto in arene per il padel, il fratello minore del tennis che tanto piace al mondo intero. Un successo così planetario che ha portato anche all’istituzione di un circuito ufficiale, il Premier Padel, sponsorizzato dagli sceicchi degli Emirati Arabi che hanno coinvolto diversi Paesi del mondo grazie a lauti montepremi e coperture pubblicitarie. Il fiorire del padel è fortemente osteggiato, però, dagli amanti del tennis che ritengono questa attività quasi innaturale e di poca importanza rispetto alla canonica racchetta. L’ultima frase proferita dal grande Nicola Pietrangeli, il miglior tennista italiano della storia, non ha acuito le divisioni tra padelisti e tennisti. Il classe 1933 nato a Tunisi ha dichiarato, scherzando, che il padel è il “trionfo delle pippe”. Ma è davvero così?
Padel ripiego del tennis? No, è un altro sport
“È il trionfo delle pippe – questa la battuta proferita da Nicola Pietrangeli, ex numero tre del mondo e miglior tennista italiano di sempre durante la trasmissione della Rai Estate in Diretta –. Il padel permette a tutti di divertirsi. Anche gli scarsi si divertono. Uno che gioca male a padel si diverte senza dubbio di più di un tennista scarso, che la palla non la tocca mai e quindi alla fine si annoia. Qui le distanze sono più brevi e tutto è più facile: magari uno pensa di tirare delle gran bombe, ma poi alla fine gira gira e quei tiri non sono affatto delle bombe“.
La battuta del fenomeno italiano del tennis, ovviamente, non è piaciuta agli amanti del padel. Ma era semplice goliardia. Il padel è davvero il trionfo delle pippe che non sono riuscite a sfondare nel mondo della racchetta? No, è semplicemente un altro sport che trae spunto dal fratello minore. Non è detto, infatti, che un tennista affermato potrebbe primeggiare in un torneo padelistico. Certo, avrebbe diverse chance di vincere. Senza dubbio. Ma nulla nella vita è scontato. Le contrapposizioni tra queste due discipline sportive, per cui, lasciano davvero il tempo che trovano. Il fratello maggiore continuerà ad essere immensamente bello da seguire, mentre il secondo genito dovrà avere il tempo di crescere e di rafforzarsi. Come è giusta che sia.
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