Un ex numero uno del mondo del padel che, adesso, è prontissimo per regalare tutta la sua esperienza ad altri giocatori di questo movimento sportivo. Un cambio di vita importante, certamente, per Juani Mieres che ha parlato recentemente della sua nuova avventura all’interno di un mondo in costante espansione.

Le parole di Juani Mieres: “Un bravo coach deve conoscere tante cose…”

Transizione da giocatore a coach? Non così difficile perché mi sono operato sei volte al ginocchio ed era diventato troppo difficile competere ad alto livello. Mi sono ritirato per infortunio e questo ha reso più facile la decisione – queste le parole di Juani Mieres intervistato da Padel Magazine -. Qualità migliori di un coach? Conoscere il gioco, saper attuare le correzioni tecniche necessarie, avere la giusta esperienza e individuare i momenti giusti. In ogni partita ci sono situazioni chiare e altre dubbie nelle quali è importante cambiare la tattica o adattarsi alle nuove circostanze. Però bisogna sapere come farlo. Succede spesso che i due giocatori abbiano un’opinione diversa su quello che sta accadendo e avere una terza persona aiuta a mediare nella coppia, a lasciarli più tranquilli. E poi da fuori si vedono meglio gli schemi e i cambi di tattica degli avversari. In campo sei così impegnato nel gioco da non renderti conto di certi dettagli. Il mio obiettivo? Continuare a migliorare come allenatore e crescere come persona. Accompagnare un giovane a realizzare i suoi sogni è una bella avventura, così come potrebbe esserlo un giorno allenare a lungo una coppia di top players“.

(Credit foto – Padel Magazine)

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