Una federazione ‘divisa’ in due parti che gestisce da un lato il tennis e dall’altro il padel. La FITP in questo periodo ha un bel lavoro da fare perché con il tennis sta vivendo un periodo d’oro, considerati i tanti giocatori che hanno già avuto modo di affermarsi a livelli altissimi, vedi i vari Sinner, Berrettini, Sonego, Musetti e così via. Il padel chiaramente è disciplina giovane in Italia e deve ancora percorrere tanta strada, ma la buona via è stata intrapresa e del suo sviluppo ne ha parlato il presidente dell’stituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi” ai microfoni della federazione.
Padel, quale via per il futuro? Parla Dell’Edera
Queste dunque alcune delle parole di Roberto Dell’Edera ai microfoni della Federazione: “Ci crediamo molto, perché utilizzando le esperienze scientifiche, metodologiche, organizzative e di sistema che hanno funzionato nel tennis, ci stiamo strutturando in egual modo nel padel. Anche col padel siamo partiti dalla certezza che per sviluppare le capacità di allievi talentuosi servano insegnanti di talento, quindi stiamo portando avanti questa convinzione. Abbiamo anche aumentato il numero di raduni tecnici nazionali (diventati tre, ndr), ai quali se ne aggiungono altri due di macroarea. In sostanza, oltre ai raduni regionali che si svolgono in maniera sistematica, ossia uno al mese o ogni due mesi a seconda del periodo, con la stessa sistematicità proponiamo anche raduni di macroarea e raduni nazionali, con l’obiettivo finale di arrivare a comporre la nazionale italiana juniores che parteciperà alla prossima edizione dei Campionati Europei, che si disputerà a fine anno. Consapevoli del lavoro che stiamo svolgendo e del processo metodologico molto sviluppato che andiamo a proporre, siamo sicuri che presto anche l’Italia arriverà ad avere dei giovani protagonisti nel circuito Premier Padel“.
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