Palermo, il ritorno in Serie B è (davvero) possibile

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Di Alessandro Salvetti

Dopo la delusione dello scorso anno con l’eliminazione al primo turno dei playoff nazionali, il Palermo tenta di nuovo l’assalto alla Serie B cercando di archiviare una volta per tutte uno dei capitoli più brutti della propria storia. Il sogno dei rosanero è quello di tornare al più presto nel calcio che conta per riuscire a porre le basi di un futuro fatto di Europa e Serie A, come ai tempi d’oro all’inizio degli anni 2000.

Palermo, storia recente

Nel maggio del 2005 l’intera Palermo era in festa per un traguardo storico, il sesto posto in Serie A con conseguente qualificazione alla Coppa Uefa della stagione successiva. L’impresa che aveva portato la Sicilia in Europa venne addirittura bissata (e migliorata) negli anni successivi, con due quinti posti in campionato, l’approdo agli ottavi di Coppa Uefa e una Coppa Italia sfuggita solo in finale contro l’Inter nella stagione ‘10/‘11. Poi un lento ma inesorabile declino, con due retrocessioni in Serie B fra il 2014 e il 2017.

Nel 2019 il tonfo: 14 anni dopo la prima storica qualificazione ad una competizione europea, il Palermo viene costretto a giocare per la prima volta fra i dilettanti per inadempienze finanziarie. L’obiettivo dei palermitani era ovviamente quello di tornare a giocarsi quanto prima un posto per la Serie A. Tuttavia, dopo il primo posto nel Girone I della Serie D 2019/‘20, nella scorsa stagione la rapida risalita dei siciliani (solo settimi in classifica) si è scontrata con le ambizioni dell’Avellino, che ha superato i rosanero, allenati da Filippi, in virtù del miglior posizionamento in classifica vista la parità nel doppio confronto.

Palermo, obiettivo Serie B

Tutto da rifare, dunque, per le Aquile, che anche in questa stagione hanno però visto sfumare rapidamente la promozione diretta per via di un Bari quasi invincibile. 66 i punti del Palermo, troppo pochi per impensierire i galletti, che hanno chiuso in testa a quota 75. I rosanero si sono quindi ritrovati a lottare per la seconda piazza con Catanzaro e Avellino, mentre il Monopoli è crollato nel girone di ritorno. Alla fine, a spuntarla, sono stati i calabresi, secondi a +1. I siciliani hanno pagato un avvio a rilento, fatto di 3 sole vittorie nelle prime 9 giornate, e il periodo no di dicembre-gennaio (3 sconfitte e 2 pareggi in 6 uscite).

E sono stati proprio questi ultimi risultati a costringere la società a cambiare tecnico, puntando tutto su Silvio Baldini, reduce da alcune buone annate sulla panchina della Carrarese. L’allenatore massese ha raccolto una squadra in sesta posizione trascinandola fino alla terza piazza, con due sole sconfitte in 16 gare e il secondo posto sfuggito per un solo punto.

Il percorso nei playoff per il Palermo è partito da Trieste, con il 2-1 rifilato al Rocco ai padroni di casa della Triestina. Dopo l’1-1 nella sfida di ritorno contro i giuliani, vittima dei rosanero è stata la Virtus Entella, superata grazie al 2-1 di Chiavari (2-2 al ritorno al Barbera). Tanta la fame messa in mostra dai ragazzi di Baldini, che dovranno replicare quanto fatto finora contro la FeralpiSalò, sorpresa di questa post season, capace di infliggere 2 sconfitte consecutive alla Reggiana di Aimo Diana, che, prima di incrociare i lombardi, aveva subito solo 2 sconfitte in tutto il campionato.

I giocatori chiave del cammino dei rosanero

Una rosa ben costruita quella del Palermo, con giocatori esperti che affiancano talenti alle prime partite da professionisti. È il caso, ad esempio, del reparto offensivo dove il 35enne Floriano, a segno 2 volte nei playoff, si è spesso alternato con Silipo, 21enne, prodotto delle giovanili dei rosanero. Nell’attacco palermitano, però, non si può non citare Brunori, che dopo aver tanto errato fra squadre di Serie C e Serie B, a Palermo sembra aver trovato la sua dimensione. 25 gol in 35 presenze in campionato (uno ogni 110 minuti), che gli hanno consegnato il titolo di capocannoniere. Tanti i gol anche di Soleri, classe 1997 in prestito dal Padova, e di Valente, centrocampista poliedrico che ha raggiunto quota 7 in campionato.

Alle loro spalle, De Rose, 35 anni a giugno: 0 gol, ma tanta sostanza nei 33 gettoni stagionali. Accanto a lui Felici, classe 2001, arrivato a gennaio in prestito dal Lecce. Il classe 2001 è stato bravo ad ambientarsi rapidamente e a mostrare il suo enorme potenziale, siglando anche una rete contro il Monterosi alla seconda in maglia rosanero. Anche in difesa tanta esperienza mista alla velocità dei più giovani. 21 presenze, infatti, per il 19enne Buttaro, al fianco dei ben più esperti Lancini (classe 1994) e Marconi (classe 1989). Con loro davanti alla porta, le aquile hanno chiuso la stagione con 33 reti subite (quinta miglior difesa) a fronte dei 64 gol segnati (miglior attacco).

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Autore: Alessandro Salvetti.

Crediti foto: pagina Facebook ufficiale F.C. Palermo.