Il 25esimo turno di Serie D ha regalato due risultati sorprendenti al vertice del Girone I. Le due contendenti al titolo infatti, vale a dire Palermo e Savoia, hanno perso rispettivamente contro Licata e Messina per 2-0 e 1-0. Per i rosanero, quindi, una sconfitta indolore, che li mantiene in vetta con 7 punti di vantaggio dalla squadra campana.
Stop indolore
Poteva andare decisamente peggio, col Savoia che avrebbe potuto vincere e rosicchiare punti preziosi. A Licata, però, la sconfitta del Palermo è stata accompagnata da una sconfitta anche della squadra campana, che è caduta a Messina per 1-0. Al Licata è bastato un gol per tempo, con le firme di Daniello e Convitto, per avere la meglio degli uomini di Pergolizzi, palesemente in giornata no.
Palermo-Nola
Sulla carta, il prossimo impegno del Palermo è una gara da vincere senza se e senza ma. I sette punti di vantaggio sul Savoia sono un bottino sì buono, ma non così tanto da potersi permettere altri stop. Mancano ancora nove giornate al termine del campionato, e al Palermo servono 20 punti per la matematica. Sarà importante iniziare a far scendere questo numero già da domenica, quando i rosanero ospiteranno il Nola, ottavo in classifica, al Renzo Barbera.
Santana
Il capitano del Palermo è tornato in panchina dopo il lungo infortunio, ma dalla panchina ha ricevuto un’espulsione. Queste le sue parole a Siamo aquile, su Trm:
Non vedo l’ora di tornare e sapevo che sarebbe stato un percorso lungo. Adesso è arrivata l’ora di pedalare. Sono andato un po’ oltre, può capitare. Eh, ora è un casino per me… domenica non potrò giocare… In campo ci sono sempre e come posso provo a essere presente per i ragazzi. Mi rende orgoglioso sapere che i ragazzi si fidano di me e che mi seguono. Nonostante sia fuori ci sono tante piccole cose e gesti che ti possono fare sentire importante. Ho cercato di dare tutto per loro, per farli crescere, non per me stesso. La verità – ha sottolineato Santana – è che siamo il Palermo e tutti ci guardano, gli altri si sono dovuti sempre attaccare a qualcosa, ma la verità è che ogni partita non ci ha regalato niente nessuno. E noi non ci siamo mai lamentati di niente. È probabile che l’obbligo degli under toglie loro responsabilità, e inconsciamente forse danno qualcosa in meno. Se non ci fossero questi obblighi dovrebbero guadagnarsi il posto, così invece hanno un “bonus”. Io da giovane dovevo dare il triplo degli altri e fare sacrifici, non basta sapere di dover giocare per forza. E devono capire che non devono fermarsi qui, ma pensare sempre più in grande. Già in Serie C potrebbe essere diverso
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