Pallavolo: storia di uno sport in 125 anni

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Di Redazione Metropolitan

Dall’antichità ai giorni nostri la palla è sempre stato il maggior gioco di successo; nasce così nel 1895 la pallavolo, la cui storia ci accompagna da 125 anni. Un viaggio pieno di cambiamenti che attraversa il mondo, fino ad arrivare al gioco che oggi tutti noi conosciamo e amiamo.

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ItalVolley Femminile, 2018 – Photo Credit: Federazione Italiana Pallavolo Official Facebook Account

La pallavolo e la sua storia

Nasce ufficialmente nel 1895, inventata da un professore americano, William Morgan, che presenta il gioco come diverso da quelli già in voga; nella Mintonette, primo nome dato allo sport, non esiste il contatto fisico come invece accade nel resto degli sport praticati nel mondo. Fin dall’antichità si possono trovare gli avi della pallavolo a partire dai greci e dai romani che praticavano il gioco “follis”, dei semplici passaggi con la palla; in Germania invece, nel 1893, nacque il “faustball” in cui trovano radici sport come la pallavolo e la pallamano. Il nome volleyball venne ufficilamente adottato nel 1896, quando lo sport venne praticato da ogni college americano, acquisendo così una fama presto mondiale.

Nel 1947 i rappresentanti di 15 federazioni creano quella che oggi conosciamo come FIVB, la Fédération Internationale de Volleyball. Questa azione porterà al riconoscimento agonistico di quello che inizialmente era un gioco, arrivando alle prime competizioni ufficiali, come l’europeo di Roma e il mondiale di Praga negli anni ’48-’49; l’apice verrà poi raggiunto nel 1964 quando la pallavolo entrerà a far parte dei Giochi Olimpici.

Il regolamento nei 125 anni di pallavolo

Dall’inizio fino ad oggi il regolamento di pallavolo ha subito parecchi cambiamenti per giungere a quello che oggi conosciamo. Ciò che nacque per gioco alla fine dell’800 venne stravolto e adattato alle esigenze degli anni futuri sotto ogni punto di vista, dalla durata delle partite al numero di giocatori. Ecco quali sono stati negli anni i cambiamenti salienti nella storia della pallavolo:

  • 1895: solo uso delle mani, con un numero infinito di tocchi per squadra; i set avevano una durata variabile, in base al numero dei giocatori, anch’esso senza limite
  • 1900: i set finiscono a 21 punti
  • 1912: la rotazione diventa obbligatoria e il numero di giocatore varia di nazione in nazione; in Asia per esempio giocano in 16 contro 16
  • 1917: i set terminano a 15 punti; la pallavolo arriva in Italia
  • 1925: per vincere un set servono almeno due punti di scarto, quindi in caso di parità si gioca ai cosiddetti “vantaggi”
  • 1938: rivoluzione tecnica con l’introduzione del muro
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Alessandro Fei, Londra 2012 – Photo Credit: Federazione Italiana Pallavolo Official Facebook Account

Storia della pallavolo dal dopoguerra

Dopo le due guerre mondiali la pallavolo era ormai sport virale in tutto il mondo; le guerre infatti avevano permesso ai soldati americani di esportare il gioco ovunque. Dagli anni ’80 fino ad oggi le modifiche di adattamento sono state molteplici:

  • 1984: viene reintrodotto l’attacco da seconda linea con la regola di non invadere la prima linea; vengono aboliti muro e attacco diretto sul servizio e anche il fallo di doppia sul bagher di difesa e ricezione
  • 1988: introdotto al quinto set il sistema tie-break, ovvero ogni punto vale un punto, senza cambio palla
  • 1994: la palla può colpire ogni parte del corpo e il servizio può essere effettuato oltre la linea di fondo campo; viene inoltre abolito il fallo del primo tocco, solo se il passaggio è effettuato nel proprio campo e non in quello avversario
  • 1997: viene introdotto il ruolo del “libero” solo come difensore, così come lo conosciamo ora

Alla fine degli anni ’90 avviene la grande rivoluzione di questo sport con l’introduzione del “rally point system”. Il cambio palla in vigore fino al 1998 viene dunque abolito per ragioni prettamente televisive; la pallavolo godeva di una certa fama e le televisioni non potevamo permettersi di mandare in onda partite quasi infinite. Le partite vengono vinte al meglio dei 3 set su 5; i set si chiudono a 25 punti, tranne l’ultimo ai 15, con uno scarto minimo di due punti.

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ItalVolley femminile, 2007 – Photo Credit: Federazione Italiana Pallavolo Official Twitter Account

Qualche curiosità

All’inizio il numero dei giocatori era illimitato tanto che venivano a formarsi spesso delle bolge in quelli che erano i campi da gioco. Per ovviare al problema vennero create tre linee, rete, centro e fondo campo; col passare degli anni le linee divennero due. Anche i passaggi erano permessi in numero illimitato fino al 1914, quando vennero introdotti i 3 tocchi; questo avvenne in seguito a 52 passaggi effettuati da una squadra in un torneo nelle Filippine. Sempre alle Filippine è dovuta l’invenzione della schiacciata; inizialmente era chiamata “bomba” e l’attaccante veniva definito “bomberino”.
La diffusione dello sport avvenne soprattutto durante il periodo delle due guerre; venne giocata dai soldati a riposo e nei campi di prigionia che spesso erano dotati di strutture sportive.

Articolo a cura di Chiara Zambelli

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