La crisi economica causata dall’emergenza coronavirus ha aperto la questione del taglio degli stipendi anche nella pallavolo. In campo femminile la Lega si è mossa per andare incontro alle esigenze dei club, ma i procuratori pretendono che venga pagato il 100% degli ingaggi. In campo maschile l’accordo sembra più vicino, con Lega e atleti che si sono spostati dalle loro richieste iniziali, ma la decisione finale è rimandata. La pallavolo è dunque lontana dal trovare un accordo, contrariamente a quanto successo nella pallacanestro. Scopriamo insieme qual è la situazione.
Procuratori atlete contro il taglio degli stipendi
I procuratori delle atlete della pallavolo femminile hanno chiesto che venissero onorati i contratti delle atlete al 100%, senza alcun taglio degli stipendi. Questo un passaggio della lettera che i procuratori hanno scritto alla Lega:
“L’Associazione Procuratori Volley intende rispondere alla richiesta di decurtazione dei compensi di atlete e staff tecnici pervenuta tramite i rappresentanti delle società di Serie A1 e A2 Femminile. Alla luce di quanto sta accadendo, pur nella consapevolezza del momento estremamente delicato che stiamo attraversando, l’A.P.Volley non ritiene giusto far ricadere sui propri assistiti, giocatori e membri degli staff tecnici, la crisi economica che, pare, si riverserà sul futuro delle società sportive e del Paese. A.P.Volley ritiene doveroso da parte del club onorare i contratti sottoscritti con le proprie assistite e con i procuratori avendo, gli stessi, ottemperato ai propri impegni sin quando, il 1° aprile u.s. il ministro Conte ha definitivamente proibito ogni forma di allenamento.”
Lega femminile in aiuto ai club, primo passo verso l’accordo sul taglio stipendi
Venerdì 10 aprile 2020 si è riunito il Consiglio di Amministrazione della Lega Volley Femminile, in cui il presidente Mauro Fabris ha confermato le proprie dimissioni. Nel pomeriggio si è poi tenuto l’incontro programmato tra la Lega Pallavolo Serie A Femminile e i procuratori delle atlete. La Lega ha comunicato quanto deciso dall’Assemblea delle Società circa le nuove norme di ammissione al Campionato. Queste infatti prevedono che gli stipendi siano stati pagati per almeno il 60% per i pagamenti della Serie A2 e del 70% per la A1. Per quanto riguarda invece la stagione in corso è confermato l’obbligo del pagamento del 50% dei contratti a fine Aprile e del totale di quanto deciso per A1 e A2 già al momento dell’iscrizione, prevista entro il 13 luglio prossimo. Dunque le percentuali di pagamento dei contratti esistenti al momento dell’iscrizione sono rimaste le medesime dello scorso anno.
La Lega femminile ha inoltre comunicato che potranno arrivare contributi da parte dello Stato e dalla Federazione. Per esempio, cancellando per la prossima stagione, le tasse gara e i costi di affiliazione, che sarebbero destinati a coprire le perdite. Chiaramente l’obiettivo è quello di aiutare i club ed evitare che alcuni di loro siano costretti a rinunciare al Campionato, visti i mancati incassi, il taglio dei diritti televisivi e dei contributi ricevuti dagli sponsor. Dopo queste scelte della Lega per andare incontro alle società e supportarle in questa crisi economica, si è discusso nuovamente il taglio degli stipendi. L’ipotesi è che gli ingaggi vengano modulati in base alle varie fasce contrattuali.
Taglio stipendi: accordo lontano anche in Superlega
Venerdì 10 aprile si è tenuto anche il primo incontro, rigorosamente in video-conferenza, tra la commissione di Lega maschile e e i procuratori degli atleti, rappresentati anche da Sottile e Travica. Se in campo femminile i procuratori chiedevano addirittura il 100% dei compensi, nel maschile le richieste non sono state così “estreme”, ma l’accordo rimane lontano. Infatti, i club sono partiti chiedendo una riduzione del 40%, per poi abbassarsi ad un -30%. Gli atleti si sono detti disponibili ad una riduzione di ingaggi fra il 10% ed il 30%. La discussione è rimandata al prossimo martedì, dopo il fine settimana di Pasqua.
L’esempio del basket
La questione del taglio degli ingaggi, almeno nella pallavolo, sembra ben lontana dal trovare una soluzione. Al contrario, c’è uno sport in cui l’accordo è stato trovato in tempi record. Nella pallacanestro infatti, il campionato di Serie A è stato dichiarato concluso, senza vincitori, esattamente come nel volley. La Lega Basket (LBA) e i sindacati di giocatori (Giba) e allenatori (Usap) hanno però trovato subito l’intesa sulla decurtazione degli stipendi. La retribuzione dei giocatori che guadagno più di 50 mila euro lordi a stagione sarà ridotta del 20%. Per chi incassa tra i 30 mila e i 50 mila euro lordi la riduzione sarà del 7.5%, mentre per gli altri non ci saranno tagli. Questa linea di decurtazioni in base alle fasce contrattuali sembra essere proprio quella intrapresa dalla pallavolo femminile. Verrà dunque seguito l’esempio del basket italiano? Non ci resta che attendere gli sviluppi.
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