Palm Springs Gala, Billie Eilish in lacrime dedica il premio a chi “sperimenta la sofferenza del buio”

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Di Arianna

Questa notte (ore italiane) si è tenuto il gala annuale del Palm Springs International Film Festival, che ha premiato alcuni dei migliori successi cinematografici dell’anno, che è stato totalmente all’insegna della commozione e delle lacrime. A presentare il gala, che si è tenuto al Palm Springs Convention Center, c’era Mary Hart.

Palm Springs Gala, Billie Eilish in lacrime dedica il premio a chi “sperimenta la sofferenza del buio”

I primi ad essere stati premiati sono stati Billie Eilish e Finneas che hanno ricevuto il Chairman’s Award per la loro canzone “What Was I Made For?”, tratta da “Barbie”. Prima di rendere omaggio ai loro genitori e ricordare il loro percorso di aspiranti attori, Eilish ha parlato apertamente del significato personale della canzone. Ha dedicato il suo premio a “chiunque sperimenti la disperazione e la sensazione di terrore esistenziale, e la sensazione di “che senso ha?””.

“Tutti noi ci sentiamo così ogni tanto”, ha detto Eilish. “Io non ho mai voluto essere qui. Scusa, buio, dannazione. Ho passato molto tempo a sentirmi così. Voglio dire a chiunque si senta così: siate pazienti con voi stessi e sappiate che ne vale la pena. E penso che sia bello essere vivi”. La sceneggiatrice e regista di “Barbie” Greta Gerwig ha consegnato a Eilish e a suo fratello Finneas il trofeo di vetro, dopo che lei stessa aveva ricevuto il premio per la regia dell’anno, consegnato dalle sue star Margot Robbie e America Ferrera.

Gerwig durante il suo discorso ha detto: “Passerò il resto della mia vita a correre verso lo schermo per entrare”.

Ma non solo: anche la star di “The Holdovers” Paul Giamatti, che ha ricevuto l’Icon Award dalla sua co-star di “Sideways” Sandra Oh, ha reso omaggio alla sua defunta madre, scomparsa nel 2004, e alla sua sorella maggiore, morta prima dell’uscita dell’ultimo film di Alexander Payne, acclamato dalla critica. “Non ho mai pensato a me stesso come a un’icona”, ha detto Giamatti, che ha elencato alcuni dei suoi ruoli migliori e ha reso omaggio ai registi con cui ha lavorato. “Ho interpretato dei tipi strani e difficili”, ha detto, “e a volte è difficile entrare nella loro testa”.Giamatti ha anche ricordato il suo primo insegnante di recitazione, l’attore Alan Rickman, dicendo: “Nessuno mi aveva mai incoraggiato prima di lui”.

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