DIO magnanimo e vendicativo, croce e delizia per non credenti da una parte e credenti dall’altra è protagonista, volente o nolente della storia, motivo di guerre e di contese. Solo una volta DIO è stato assocciato alla gioia nella storia quando Diego Armando Maradona ha segnato uno dei gol più importanti della storia del calcio. Un ragazzino di Napoli nel frattempo si appassionava al campione, il giovane Paolo Sorrentino. La loro storia, diciamo, non finisce così.
Beghe legali argentine per Paolo Sorrentino.
Come anticipato su Metropolitan Magazine, l’ormai grandissimo autore Paolo Sorrentino, sfumato, per il momento, il progetto americano è in procinto di riprese, dopo 20 anni suonati, nella sua città natale, tale Napoli. Il titolo richiama il gesto più iconico dell’eroe sportivo e ispiratore del regista partenopeo, “E’ stata la mano di Dio”, per chi non lo sapesse il gol di mano che Diego Armando Maradona inflisse all’Inghilterra durante i quarti di finale dei mondiali di calcio dell’86’. Tutto straordinario se non fosse per il fatto che il calciatore argentino pare non aver apprezzato l’omaggio slegando, feroce, il suo entourage legale.
Paolo Sorrentino aveva già omaggiato Maradona in “Youth – La giovinezza” attraverso un personaggio che ne ripercorreva le fattezze.
Seppur “E’ stata la mano di Dio” non parlerà ne di sport nè di calcio bensì sarà un’introspezione umana e poetica datata 1986, i legali del calciatore argentino si sono scagliati contro l’uso, a parer loro, improprio e senza permesso dell’eufomismo coniato da Maradona. Già in passato la giustizia sudamericana sportiva in questione aveva scaricato la sua scienza contro Dolce e Gabbana, il videogioco Pro Evolution Soccer e dulcis in fundo contro le figlie del calciatore. Parenti serpenti.
Seguiranno aggiornamenti sull’affaire legale Sorrentino-Maradona sperando non intralci la lavorazione della nuova opera del regista che tra Covid e giustizia cavillare sarà costretto nuovamente a girare con le statuine.
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