Nel canto III della Divina Commedia, Dante raggiunge il cielo della Luna, dove si trovano le anime di coloro che sulla Terra non hanno compiuto pienamente i loro voti. Tra queste ci sono anche Piccarda Donati e Costanza d’Altavilla.
Il dialogo tra Dante e Piccarda Donati
Nello specifico il canto e incentrato sul dialogo tra Dante e Piccarda Donati, una nobildonna Fiorentina che Dante aveva conosciuto quando era ancora in vita. Il Canto III ha inizio con la descrizione di Dante riguardo al suo smarrimento di fronte ad alcune figure evanescenti, che poi scoprirà essere spiriti difettivi che sono stati assegnati al cielo della luna (v. 10-18).
Dante crede di trovarsi dinnanzi a figure riflesse, fino a quando Beatrice gli spiega di trovarsi invece dinanzi ad immagini reali. In questi versi c’è un riferimento indiretto al mito greco di Narciso, un cacciatore dalla bellezza divina, che affoga in un lago dove ha visto la sua immagine riflessa e ha cercato di abbracciarla.
A questo punto inizia il dialogo con uno degli spiriti, che si presenta come Piccarda Donati (v.49).
Prima parte del dialogo tra Dante e Piccarda
Il dialogo tra Dante e Piccarda puo essere suddiviso in due parti principali. La prima parte (vv. 34-57) viene presentata la donna Fiorentina, che racconta di essere stata una monaca in vita, ed essere stata assegnata al cielo più basso del Paradiso, in quanto non aveva rispettato i suoi voti.
Seconda parte del dialogo tra Dante e Piccarda
Nella seconda parte del dialogo Dante vuole sapere da Piccarda come mai non voglia raggiungere un cielo più alto, per potere essere più vicina alla Grazia divina. Piccarda gli risponde che le anime del suo cielo, essendo pervase dalla carità, non desiderano più rispetto di quello che hanno già. Infine Dante chiede a Piccarda quali sono i voti a cui non ha tenuto fede in vita (vv. 91-120).
Conclusioni
Piccarda risponde che in età fanciullesca aveva deciso di seguire una vita monastica, ma venne rapita da alcuni uomini, che la allontanarono definitivamente dalla vita che aveva scelto. La stessa sorte era toccata anche a Costanza d’Altavilla, moglie dell’imperatore Enrico VI di Svevia e madre di Federico II, che resta in silenzio al fianco di Piccarda tra le anime del cielo della Luna.
Sonia Faseli
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