Una strada dai confini infuocati segna la rotta da Parigi a Londra. Solamente in otto avranno l’onore di disputare le ATP Finals con la lotta per l’ultima posizione valida che diventa ogni ora più incandescente. Tra i tanti che mollano c’è chi ancora spera
Il tempo stringe e l’ultima chiamata buona per guadagnarsi un posto alle Finals si chiama Parigi-Bercy. Un torneo da sempre generatore di sorprese ed emozioni: il detentore del titolo Khachanov è già fuori dopo il primo turno.
L’ultimo appuntamento prima del gran finale trascina con sè speranze ed aspettative positive, ma anche fantasmi ed incubi pronti ad irrompere dal nulla. Ogni errore può essere fatale spalancando le porte agli abissi.
In molti busseranno alla porta delle Finals, ma solamente uno riceverà il dolcetto tanto agognato.
I dissennatori hanno colpito ancora
Londra, una grande città con quel quid in più, è pronta ad ospitare i migliori otto della Race. Con sette posizioni definite, l’ultima casella è ancora in palio.
Continua a sognare il grande traguardo Gael Monfils che nel torneo di casa ha battuto nei sedicesimi il connazionale Paire apprestandosi adesso ad incontrare negli ottavi di finale uno Struff chiamata ad un’ultima impennata d’orgoglio stagionale.
Un desiderio alimentatosi ulteriormente nelle ultime ore con gli avversari diretti tutti vittime di dissennatori che in un colpo solo hanno fatto sparire il bel tennis. Bautista-Agut ,reduce da una stagione a mille all’ora, si è inchinato dopo un doppio tie-break a Alex De Minaur. Non è andata meglio a David Goffin incapace di replicare ai colpi di un Dimitrov che come uno stregone lo ha spazzato via: 7-5 6-3 il finale.
Non c’è due senza tre e così ecco sprofondare all’inferno anche Diego Schwartzman, spedito in vacanza in anticipo da Kyle Edmund. Va comunque detto che l’argentino, tra tutti, era quello tagliato quasi del tutto fuori dai giochi.
La strada di Parigi-Bercy per Monfils appare spinata, ma il pericolo è dietro l’angolo pronto a farsi vivo senza senza alcuna manifestazione sintomatica.
Parigi-Bercy getta nelle tenebre gli italiani
Dopo tante giornate di sole ecco arrivare la notte nel tennis italiano. Un mercoledì nero capace di minare in poche ore le certezze di due ragazzi vogliosi di fare il grande salto o coronare una carriera.
Il primo ad arrendersi in tutto e per tutto è stato Fabio Fognini. Il “Fogna” per sperare di sbarcare a Londra avrebbe dovuto quantomeno agguantare la finale. Una missione quasi proibitiva arrestatasi dopo appena tre set contro il canadese Shapovalov. Eppure il ligure era partito bene facendo suo il primo parziale d’autorità con un secco 6-3. Ma si sa, quando in campo scende Fognini non si possono mai dormire sogni tranquilli. Così la seconda e la terza partita hanno visto invertito il copione del match. L’italiano lotta, ma cede con un doppio 6-3 che precede i titoli di coda di una stagione comunque da ricordare.
Un discorso a parte va fatto invece per Matteo Berrettini. Il romano, conquistate le luci della ribalta, in queste ultime settimane ha dovuto fare i conti con un piccolo calo di forma giunto purtroppo sul più bello.
Se la Race si chiudesse oggi Matteo sarebbe qualificato ed invece la sconfitta maturata ieri rischia di complicare tremendamente le cose. Si prospetta un fine settimana da film thriller con colpi di scena incalcolabili. Proprio come il k.o.parigino patito per mano di Tsonga bravo a liquidare facilmente il semifinalista degli U.S. Open con un secco 6-4 6-3.
Un 2019 da protagonista indiscusso che rischia però di concludersi senza ciliegina sulla torta. Tutto dipenderà ancora una volta da Gael Monfils, il quale, per sdradicare al romano l’ultima posizione valida per Londra, dovrà necessariamente raggiungere almeno la semifinale. Il primo avversario sul suo cammino sarà Albot, un ostacolo da non sottovalutare, ma sicuramente non insormontabile.
Matteo Berrettini, il presente e futuro del tennis italiano, è appeso ad un filo: Parigi-Bercy gli regalerà un dolcetto o un (pessimo) scherzetto?