Non c’è pace per il Parma: dopo aver conquistato la promozione diretta in Serie A terminando al secondo posto dietro l’Empoli schiacciasassi di Andreazzoli, i ducali potrebbero essere estromessi dalla massima serie del prossimo anno.
Fulmine a ciel sereno per tutti i tifosi emiliani: fallimento, lenta risalita verso la serie cadetta e promozione strameritata al primo tentativo. Oggi questo saliscendi di emozioni potrebbe far calare a picco tutto l’entusiasmo di un popolo ancora festante per l’impresa ottenuta dai ragazzi guidati da D’Aversa. Il Parma è stato deferito per responsabilità oggettiva insieme ai propri tesserati Emanuele Calaiò e Fabio Ceravolo accusati di tentato illecito sportivo in merito alla partita Spezia-Parma dell’ultimo campionato di Serie B. Questa mattina, infatti, la Procura Federale ha consegnato l’avviso di conclusione delle indagini: club ducale e tesserati del Parma saranno chiamati a processo, entro una decina di giorni, presso il Tribunale Federale per difendersi dall’udienza di primo grado della Giustizia Sportiva. La procura ha sciolto ogni riserva ed ha incriminato i due calciatori parmensi per tentato illecito sportivo. Se le accuse imputate ai tesserati gialloblu dovessero trovare conferme, il club potrebbe rischiare di non partecipare alla Serie A 2018/19.
Cosa viene imputato al Parma?
Sotto la lente attenta della Procura Federale è finita la partita del 18 maggio dell’ultimo campionato di Serie B: grazie alla vittoria del Picco (2-0 ai danni dello Spezia), gli emiliani agguantavano matematicamente la promozione diretta in Serie B sfruttando il pareggio concomitante del Foggia sul campo del Frosinone. L’inchiesta ruota attorno allo scambio di messaggi (tramite l’app Whats App) tra i due calciatori parmensi e Filippo De Col e Alberto Masi, tesserati della società ligure. “Non ci spaccare le gambe…”, è uno dei messaggi incriminati. A questi sms i due giocatori dello Spezia non hanno risposto, ma hanno subito informato la società e la Procura Federale. Secondo l’accusa, quindi, i calciatori del Parma avrebbero tentato, almeno velatamente, di ammorbidire la grinta degli avversari per ottenere una vittoria più semplice, scevra da troppe problematiche. La situazione è aggravata dal contesto di classifica degli spezzini: all’epoca, la società ligure era fuori da qualsiasi discorso inerente a play-off e play-out. L’assoluta tranquillità dei bianconeri, quindi, potrebbe essere un indizio molto importante nell’inchiesta che porterà in Procura il Parma.
Questa mattina, la Procura Federale ha deciso di accusare Calaiò e Ceravolo per tentato illecito sportivo, e per il club è scattata la responsabilità oggettiva, richiamando l’articolo 7 del codice di giustizia sportiva della FIGC. Specifichiamo una determinante sottigliezza: il codice non fa alcuna differenza tra un illecito consumato ed un illecito solo tentato.
Un nuovo terremoto si appresta a stravolgere le vite dei tifosi emiliani ed il buon nome (ormai deturpato) del calcio italiano? Attendiamo sviluppi nell’inchiesta…
ANDREA MARI