Cultura

Parsons Dance. Energia allo stato puro

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70 minuti, 8 ballerini e 5 coreografie. Sono queste le peculiarità dello spettacolo della “Parsons Dance”, in scena al Teatro Brancaccio di Roma, fino al 12 febbraio. La celebre compagnia di danza contemporanea, di stampo internazionale, è tornata sulle scene con delle coreografie esilaranti, travolgenti ed uniche, tratte dal repertorio del coreografo e fondatore della compagnia, David Parsons.

La nota compagnia “multietnica”, fondata dal poliedrico coreografo David Parsons e dal light-designer Howell Binkley, ci ha rapiti completamente, in un tempo extra-quotidiano, meta onirico, fra giochi di luce, installazioni, coreografie straordinarie e ballerini dotati di un tecnicismo certosino.

I movimenti corporei dei danzatori, protagonisti assoluti dello spettacolo, ci trasportano simultaneamente all’arte pittorica. Difatti raffigurano in scena un “ritratto pittorico”, dalle sfumature atletiche contornate di una plasticità nel movimento e tratti fisici longilinei. Quell’ “aura” tanto dibattuta nel mondo dell’arte pittorica, si manifesta intorno ai corpi dei ballerini, rendendoli quasi entità metafisiche, in grado di volare grazie a giri, salti e perfezionismo propri della danza.

PHOTO ©: Lois Greenfield

Parsons vuole estrapolare dai propri danzatori, la loro anima, il loro “essere” in quanto sostanza ontologica. Vuole “denudare” il performer, attraverso un movimento corporeo autentico, senza mezzi accessori. Questi quadri danzanti suscitano vitalità, positività, energia allo stato puro.

Esilarante, la coreografia denominata “Caught”, creata nel 1982 da David Parsons, per se stesso. Un assolo su musiche di Robert Fripp, nel quale il ballerino grazie all’ausilio di luci stroboscopiche, sembra sospeso in aria, richiamando una sorta di sperimentalismo futurista.

Nella suddetta coreografia, il corpo della ballerina Elena D’Amario (prima danzatrice della compagnia n.d.r), diventa un fotogramma sospeso in aria, sfidando ogni legge di gravità. In questo quadro si può notare, l’importanza della luce in teatro. La luce è per l’appunto una luce protagonista, danzatrice anch’essa. Una luce, come direbbe lo studioso Fabrizio Crisafulli, attiva.

PHOTO ©: Lois Greenfield

Oltre la famosa ballerina Italiana, sopra denominata, vi sono altresì, sette ballerini, ognuno con una personalità contraddistinta. Geena Pacareu, Eoghan Dillon, Zoey Anderson, Justus Withfield, Deidre Rogan, Shawn Lesniak e Henry Steele sono i nomi dei danzatori di questa compagnia. Poliedrici ed eclettici, passano dalla danza classica, al contemporaneo fino al jazz con grande versatilità e con un carisma da far invidia.

La danza, la danza autentica è quella che ci vuole trasmettere la “Parsons Dance”; è un connubio di emozioni e tecnica, di atletica e di vitalità. E’ energia allo stato primordiale.

L’energia non muore mai ma si trasforma. E questa compagnia ne è l’esempio vivente.

 

Giorgia Pampana

 

PARSONS DANCE:

Artistic Director
DAVID PARSONS
General Manager
REBECCA JOSUE
Resident Lighting Designer
HOWELL BINKLEY

Dancers
ELENA D’AMARIO
GEENA PACAREU
EOGHAN DILLON
ZOEY ANDERSON
JUSTUS WHITFIELD
DEIDRE ROGAN
SHAWN LESNIAK
HENRY STEELE

REBECCA JOSUE, Stage Manager
CHRISTOPHER CHAMBERS, Lighting Supervisor
FABRIZIO CAPUTO, Production Manager

 

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