“Passeggeri della notte”, con Charlotte Gainsbourg reinventarsi a Parigi

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Di Federica De Candia

“Miei cari passeggeri della notte, madame Dorval vi accompagnerà come ogni notte fino alle 4 di mattina”. Nella Parigi anni ’80, ogni notte non è mai uguale. Se la voce cadenzata, che sussurra alla radio, diventa l’amica delle ore più lunghe e buie della giornata, tutto può accadere. “Passeggeri della notte“, il film di Mikhael Hers con Charlotte Gainsbourg al cinema dal 13 Aprile 2023.

Magnifici sconosciuti Passeggeri

“Passeggeri della notte”, foto da Facebook

Qui le persone parlano di sé, del proprio passato, della loro infanzia, questa è la regola del gioco“. Vanda Dorval (Emmanuelle Béart) con la sua voce calda ai microfoni, sono compagnia fissa del programma notturno radiofonico intitolato ‘Les Passagers de la nuit‘ (da cui il film prende il titolo). La redazione è diventata anche la casa di Elisabeth (Charlotte Gainsbourg), che lì lavora come centralinista. Elisabeth ha circa quarant’anni, lasciata dal marito con due figli adolescenti, e provata da una recente malattia, nel tentativo di ricostruirsi la vita, cerca un’occupazione proprio nel programma di cui è fedele ascoltatrice. È la notte delle elezioni francesi del 1981, con la storica proclamazione a Presidente del socialista François Mitterrand: le strade si riempiono di gente mentre un’aria di speranza e cambiamento si diffonde in tutta Parigi. 

Racconti di gioventù, di prime volte e seconde occasioni, dove le voci dei “passeggeri” sono le uniche protagoniste; capaci di portare lo spettatore indietro nel tempo e in un’altra dimensione. La sera della vittoria elettorale, arriva a Parigi e alla radio, Talulah (Noée Abitat), una ragazza 18enne con zaino e sacco a pelo pronta a dormire nelle camere d’Hotel o nei centri sociali. “Somigli a un uccellino” le dice Elisabeth che la fa entrare nella sua famiglia. Lei rimane un po’, fa amicizia con i figli Judith e Matthias, e fa innamorare il maggiore. Poi scompare; riappare quattro anni dopo per sparire di nuovo, stavolta per sempre. “A volte ci vuole del tempo per amare un film», dice Talulah uscendo dalla proiezione de “Le notti della luna piena” di Éric Rohmer. La ragazza indifesa e profonda, rischia di perdersi nello spettro oscuro della droga. Lei sarà scintilla, l’innesco della rivoluzione. “Non saremo mai gli stessi, solo dei magnifici sconosciuti”: si intrecciano così le storie, le nostalgie, dentro un nido familiare. La sensibilità del regista, e la magia di Parigi, scaldano e avvolgono.

La notte parigina

Ricostruita meticolosamente dalla maestria di Hers, Parigi ha colori, sonorità, luci dei cartelloni pubblicitari, così come il regista, allora ragazzino (è nato nel 1975), ricorda. E ne rincorre le tracce negli archivi urbani, traendone prezioso materiale, tutto in nome della verità. Compare anche Jacques Rivette sulla metro, come un passeggero della notte in mezzo a tanti. Immagine presa da un documentario di Claire Denis. Alcune scene di “Passeggeri della notte“, sono state girate con l’ausilio di una macchina da presa Bolex, la cui patina fa sembrare tutto vecchio, comprese le auto moderne. E anche l’idea di un programma radiofonico di notte, risale a un ricordo dell’infanzia del regista. Andava in onda una vera trasmissione alla radio, “Les choses de la nuit” (“Le cose della notte”), su France Inter dal 1976 al 1996, dalla mezzanotte alle 5 del mattino. Uno degli spazi si chiamava “Quel est ton prénom?” (“Qual è il tuo nome?”), dove l’ospite rispondeva alle domande in modo veritiero, però rimanendo anonimo.

Le riprese del film si sono svolte durante l’inverno 2021, a Nogent-sur-Marne, e nel quindicesimo arrondissement di Parigi. La casa di di Élisabeth, è adibita nella torre un tempo nota con il nome di “Hotel Nikko“. La colonna sonora originale di “Passeggeri della notte“, presentato lo scorso anno alla 72° Berlinale, è composta da Anton Sanko, che ha ricevuto una candidatura al premio César per la migliore musica da film. Charlotte Gainsbourg, il volto angelico fra sensibilità e naturalezza, è la parte vincente del film. La parte mancante della storia, se non ci fosse. Figlia del cancantautore francese Serge Gainsbourg e dell’attrice cantante Jane Birkin, è di nazionalità britannica con cittadinanza francese. Appartiene alla Parigi del film, e la fa sua. Balla delicatamente con i figli, mentre la puntina del giradischi fa cantare Charles Trenet«Et si tu n’existais pas, dis-moi pourquoi j’existerais?». “E se tu non esistessi più, dimmi allora perché io dovrei continuare a esistere…“.

Federica De Candia

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