La PC Tor Sapienza è tra le squadre che, nel bacino laziale, dopo un campionato disputato con grande impegno, era riuscito a guadagnarsi l’ingresso nella griglia play-out. La notizia diffusa negli ultimi giorni, in merito alla possibile retrocessione delle ultime quattro formazioni di ogni girone della Serie D, relegherebbe nuovamente (ed ingiustamente) i gialloverdi nel campionato di Eccellenza.
Il DG della squadra capitolina, Davide Cianci, ha spiegato ad MM la situazione dal punto di vista del suo club…
I motivi del malcontento
La PC Tor Sapienza non condivide affatto la proposta avanzata dalla LND, che vedrebbe retrocedere a tavolino in Eccellenza, le ultime quattro formazioni dei vari gironi della Serie D. La posizione del club romano, è la stessa di molte altre Società nella stessa posizione. Il DG dei gialloverdi, Davide Cianci, spiega che: “Noi e molte delle Società coinvolte, abbiamo deciso di muoverci con una voce unica. Parlo a nome del mio club, ma questa posizione è la stessa delle altre formazioni. Siamo assolutamente contrari alla proposta fatta, che comunque – precisa il dirigente gialloverde – deve essere ancora ratificata. Abbiamo deciso di muoverci sin da subito, per chiedere che questa proposta venga rivista. Vorremmo che non venga ratificata. Dal punto di vista personale, ho sempre pensato che nel calcio, salvo non vi fossero responsabilità oggettive da parte di una Società, riguardanti illeciti, fallimenti o inadempienze, non potessero esserci dei riscontri a tavolino. Quando è avvenuto, è stato in occasione di fallimenti o per scommesse illecite. Il Cornavirus, non può rientrare tra le colpe imputabili alle Società. Fino a prova contraria, potevamo fare molto con 24 punti a disposizione, ed in alcuni gironi, addirittura, mancavano ancora 11 gare. Non è possibile in queste condizioni, parlare di merito o demerito sportivo, perché questo non è stato possibile dimostrarlo sul campo. E’ scontato dire, anche se io sono di parte, che questa possibile decisione ci lascia molto perplessi. In una situazione come quella che abbiamo vissuto, nella quale le difficoltà sono state esterne, ci si aspettava un aiuto da parte della Lega, ed invece abbiamo ricevuto un colpo basso in più, che proprio non ci voleva”
Possibili altre strade e le varie ripercussioni
La possibile retrocessione delle ultime quattro squadre di ogni girone, appare illogica, anche in termini di stabilità economica della quarta serie. Cianci, sul punto, afferma: “La cosa più logica, era percorrere la strada dell’allargamento dei gironi, anche se questo, purtroppo, avrebbe comunque portato ad una scrematura degli organici, perché molti imprenditori, stante la situazione economica generale, si sarebbero probabilmente ritirati dal calcio. Una retrocessioni decisa a tavolino, determina anche un danno economico ad una proprietà, dal momento che il valore commerciale di una squadra in Eccellenza, è ovviamente più basso rispetto ad una inserita nel campionato di Serie D. Speravamo di trovare un appoggio, degli alleati, ed invece…”.
Le squadre contrarie alle retrocessioni a tavolino, stanno condividendo un unico percorso in modo convinto. La soluzione, si sarebbe potuta trovare, dice il dirigente della squadra capitolina: “…istituendo delle tavole rotonde, con tutte le varie leghe, e la soluzione sarebbe arrivata dopo dei confronti. Forse, ascoltando le Società, dalla Serie C alla Serie D, ovvero quelle sulla carta più fragili economicamente, si sarebbe potuti arrivare ad una soluzione, che avrebbe messo tutti d’accordo. Invece, nessuno, ci ha ascoltati, non c’è stato alcun confronto, ed è stata proposta una ‘soluzione’ che coinvolge, non solo la Serie D, ma anche la Serie C e l’Eccellenza”
Ancora nessun incontro
Al momento non è avvenuto alcun incontro con il presidente della LND. Le Società proseguiranno in maniera compatta. Il DG della PC Tor Sapienza, spiega inoltre: “Al momento non abbiamo proposto alternative. Abbiamo chiesto di bloccare la proposta retrocessioni a tavolino. Occorre aspettare un feedback, ed in 48 ore non si poteva fare altro che questo, ritrovandoci in questa posizione. Se ci sarà modo, ci siederemo intorno ad un tavolo, per trovare insieme una possibile soluzione”.
L’ultima cosa che chiediamo al dirigente dei gialloverdi, è l’eventuale disponibilità del suo club a giocare possibili play-out nel mese di luglio. La risposta che otteniamo è: “Su questa questione, come ho detto più volte e da almeno due mesi, io credo che l’ultima parola spetti alla federazione medico-sportiva. Non credo ci sia nessuno, al di fuori di quella sfera, che si possa ritenere autorizzato a decidere in merito alla possibilità di giocare, oppure no. Nel momento in cui viene garantita la sicurezza di tutti gli atleti e di tutti i tesserati, nessuno si tirerà indietro. Quello che ci è stato detto – precisa Cianci – è che non ci sono e non ci saranno le condizioni per poter tornare a giocare, per motivi fisici, sanitari e medici. Questa è per noi la voce ufficiale e nessuno di noi ha l’autorità per fare altro. Non possono essere le Società a dire che si può provare a giocare. Devono essere le figure competenti a deciderlo”.
(Photo credit in evidenza: Pro Calcio Tor Sapienza)
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