Le frittelle di San Martino sono una pietanza che ha il sapore del passato. Questa ricorrenza che si festeggia l’11 novembre, è dedicata al vescovo di Tours che si attesta come uno dei santi più celebri fin dal Medioevo. Alla sua figura sono legati tanti proverbi, usanze e tradizioni gastronomiche in molti luoghi di Italia, ma anche d’Europa.

La collocazione della sua festa nel calendario coincideva con la fine delle celebrazioni del Capodanno dei Celti , il “Samuin”. Essendo una festività pagana molto sentita nell’VIII secolo, la Chiesa pensò di trasformare i festeggiamenti celtici convertendoli in quelli dedicati al celebre San Martino. Fino al secolo scorso in Italia,  l’11 novembre cominciavano le attività dei tribunali, delle scuole e dei parlamenti. Non bisogna dimenticare i molti proverbi meteorologici legati anche ai lavori in campagna.

Si dice che se al tramonto ci sono delle nuvole, si può sperare in un buon raccolto di fieno e di grano, ci sarà pane da vendere ed una vacca grassa. Al contrario, un cielo sereno non sarà un buon presagio e sarà meglio vendere gli animali.

In molte parti d’Italia si festeggia con cibi particolari: non c’è regione che non abbia le sue frittelle a San Martino! In Sicilia si accompagnano al vino novello, che viene travasato ed assaggiato. La ricetta si tramanda di generazione in generazione ed ogni famiglia ha la sua variante. Ma perchè proprio le frittelle? Si racconta che San Martino fosse molto prodigo nei confronti dei meno abbienti. Un giorno passeggiando a cavallo vide un povero e gli diede un pezzo del suo mantello per ricoprirsi. Così, per ricordare i pezzi del mantello donati, si preparano questi piccoli pezzi di golosità, che vanno gustati caldi e condivisi in segno di pace. Vi proponiamo ora la ricetta classica, deliziosa e veloce, per prepararle in casa vostra.

San Martino, ingredienti e ricetta veloce per le frittelle

1 kg di farina 00
Un cubetto di lievito di birra fresco
250 ml di acqua tiepida
un pizzico di sale
50 grammi di uva sultanina
25 grammi di semi di finocchio
150 grammi di zucchero semolato
Cannella q.b.
olio di semi per friggere q.b.

Per iniziare sciogliete il lievito in un bicchiere di acqua tiepida. Versate la farina in una ciotola capiente, aggiungete il sale e mescolate. Aiutandovi con una forchetta, incorporate poco alla volta l’acqua con il lievito alla farina. Impastate per circa  20 minuti, fino a quando l’impasto sarà molto morbido e soffice, quasi liquido. Lasciate la pasta a lievitare per almeno 3 ore, fino a quando il volume sarà raddoppiato. Appena pronto lavorate nuovamente l’impasto per un paio di minuti, facendolo sgonfiare.

Una volta che l’impasto ha raddoppiato il suo volume, potete mettete sul fuoco un pentolino pieno d’olio di semi e iniziare a preparare le crispelle. In questa fase è importante avere a disposizione una recipiente contenente acqua con cui inumidirsi le mani per evitare che l’impasto si appiccichi. Prendete una piccola porzione d’impasto, circa 30-40 gr, e stendetela sul palmo della mano inumidita. A questo punto potete mettere sopra un cucchiaio di ricotta o un filetto di acciuga salata. Secondo la tradizione, le crispelle con la ricotta avranno una forma tondeggiante, mentre quelle ripiene di acciughe avranno una forma allungata.

La crispella dovrà essere ben chiusa, per evitare che i liquidi fuoriescano o che possano aprirsi durante la cottura.Vi consigliamo di non cuocere più di tre crispelle per volta per non abbassare troppo la temperature dell’olio. Una volta immerse nell’olio, le crispelle si gonfieranno e si incresperanno, da qui il nome. Friggetele fino a doratura, girandole da entrambi i lati e scolatele per eliminare l’olio in eccesso. Servitele ben calde.

Una delle tecniche preferite dalle donne siciliane per lavorare meglio l’impasto è quella di raccogliere con una mano il composto e girarlo, con movimento ritmico e deciso, dal basso verso l’alto, mentre l’altra mano ruota il contenitore. Inoltre, prima della lievitazione, è buona norma ungere i bordi del contenitore con poco olio, così da non fare attaccare la pasta.
Per l’impasto potete anche usare la farina 00. Sono tante le idee per farcire le crispelle di San Martino. Se vogliamo restare sul gusto dolce, un’ottima soluzione è quella di sostituire il finocchietto con dell’uva passa o con gocce di cioccolato. Un’altra versione, invece, prevede l’aggiunta di ricotta (amalgamata con un po’ di zucchero) che andrete a inserire dentro le crispelle prima di friggerle.
Per tradizione le crispelle di San Martino vanno leggermente bagnate con il vino cotto. Noi vi suggeriamo anche il miele e, per i più sfiziosi, la Nutella