L’Ansa riporta che nel 13 luglio del 2014, attorno alle 20:30, è giunta ai carabinieri la chiamata della moglie per segnalare che il marito, in preda ad alcool e droghe, era totalmente fuori controllo e la situazione stava diventando pericolosa. All’arrivo delle forze dell’ordine, Grignani ha opposto resistenza, dando calci a due carabinieri, e spingendone uno giù dalle scale.All’interno dell’abitazione presa in affitto da Grignani sarebbe stato presente anche il cugino del cantante.
Una volta giunte le forze dell’ordine, il cantautore milanese ha tentato la fuga, rifugiandosi in un hotel nelle vicinanze. I carabinieri lo hanno inseguito nel tentativo di bloccarlo, ma Grignani, fuori controllo, ha dapprima spinto giù per le scale un uomo dell’Arma ed ha ferito un collega sferrandogli un calcio alla gamba.
Dopo aver fermato il cantante, quest’ultimo è stato trasportato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Ceccarini di Riccione, dove è stato sottoposto a flebo calmanti dai sanitari. Una volta dimesso, è stato condotto in caserma e verso le tre di notte formalmente arrestato.
In seguito alla notizia dell’arresto, Gianluca Grignani sottolinea di non aver “spinto nessun carabiniere giù dalle scale” e chiede “sentitamente scusa” ai militari intervenuti sul posto per il comportamento assunto. E’ quanto si legge in una nota dell’ufficio stampa del cantante. I militari dell’Arma – precisa la nota – “sono intervenuti su segnalazione del cugino (unico presente al momento dell’accaduto) di Grignani, il quale, in stato confusionale dovuto a una forte crisi di panico, ha reagito all’intervento in modo sconclusionato”.
L’artista e la moglie Francesca Dall’Olio – prosegue la nota – “tengono a precisare che la vicenda di ieri sera non è in alcun modo legata alla famiglia né, tantomeno, che sia stata la moglie ad allertare i carabinieri”. Il cantante – si legge infine – “avrà modo, in seguito, di dare ulteriori dettagli su quanto accaduto”.
E pensare che su Vanity Fair, Gianluca Grignani aveva pubblicamente ammesso: “A far uso di cocaina ho cominciato da ragazzo. Perchè lo facevano gli altri, per divertimento, e soprattutto per la voglia di provare. Mi è sempre piaciuto provare di tutto, e l’ho fatto. E non parlo solo di droghe. Vale anche per il cibo: in India, ho mangiato le formiche e i grilli fritti. Mi sono fermato solo di fronte al cervello di scimmia, che mi hanno servito a tavola in Thailandia. Vale per gli sport estremi che pratico, come lo sci-alpinismo. Ma la cocaina è un errore tremendo, una stronzata”.
Sempre ai giornalisti aveva confidato che le sue paure più grandi riguardano in particolare i suoi bimbi: non vuole che un giorno possano essere etichettati come “i figli di Grignani, quello della coca”