La band Cugini di Campagna nasce nel 1970 a Roma con in formazione Ivano “Poppi” Michetti e il suo gemello Silvano, e Gianni Fiori. Negli anni poi si susseguono altri componenti.

Ma la spaccatura che certamente lasciò il segno fu quella con Nik Luciani. Entrato nella band nel 1994 giusto 20 anni dopo decide di lasciare il gruppo. Nick Luciani, sposato con Vanessa e padre di una figlia, ha polemizzato con uno dei due fratelli gemelli storici membri e fondatori della band, Ivano Michetti. A quanto pare al cantante non andavano più a genio le sue “idee e esigenze interpretative”. Inoltre, il cantante ha fortemente discusso per la mancata partecipazione alle loro decisioni, mancava collaborazione. Il tutto, sostiene il cantante, ha portato come conseguenza “spettacoli sempre più scadenti, togliendo al gruppo la magia degli anni settanta e su cui si basava”, e ancora, dice che si è snaturata la natura del gruppo facendolo scivolare “sempre di più nel ridicolo sia dal vivo che in tv”. Parole pesanti, dure, forti, che lasceranno il segno e difficilmente saranno ricucibili.

Cugini di Campagna, l’ex componente Flavio Paulin contro le scelte della band

Cugini di Campagna attacco ai naufraghi de L'Isola Dei Famosi

Anni dopo Luciani ha raccontato che durante la fine di un concerto a Poggiomarino il 15 agosto del 2016, ad attenderlo sotto il palco c’erano i Carabinieri che gli hanno notificato una diffida. Il tutto per una questione di “copyright” proprio nei confronti della storica band che lo diffidava dall’utilizzare il nome “Cugin di campagna” per i suoi concerti. Il cantante ha affermato di essere stato boicottato. Pronta la replica dei Cugini: “Non ne abbiamo bisogno. Noi siamo stati da poco in tournèe a Toronto”.In sua sostituzione, la nuova voce principale dei Cugini di Campagna è stata quella di Daniel Colangeli, che ha poi a sua volta abbandonato la band nel 2020. Il 2021 ha visto il ritorno di Nick Luciani, attualmente membro effettivo della band.

Cugini di Campagna hanno chiuso il loro primo Festival di Sanremo con una serie di performance buone e credibili, ma Flavio Paulin, ex componente della band, non ci sta…“Quando c’ero io le nostre canzoni erano delle bombe. Erano talmente belle, e lo dico con orgoglio, che non avevamo bisogno di vetrine. Abbiamo sempre snobbato Sanremo perché eravamo sulla cresta dell’onda. Quindi se ci fossi stato io i Cugini non avrebbero probabilmente avuto bisogno di Sanremo. E poi la musica non va votata, non è una gara, è un’arte.”

Cugini di Campagna, Flavio Paulin su Anima Mia

Queste le parole di Paulin in un’intervista rilasciata a Rolling Stone. “Non mi piace l’evoluzione dei Cugini, perché non c’è stata nessuna evoluzione. Non rappresentano la maturità doverosa che un artista che ha fatto molto dovrebbe avere per rispetto del pubblico. Non si possono cantare i “giochetti da bambini” quando si è adulti. Non c’è alcun rapporto con la band oggi, perché chi dirige la loro parte artistica vuole cancellare, far dimenticare la storia della band per concentrarla tutta su di sé. Non c’è un racconto orgoglioso delle storia dei Cugini come doverosamente dovrebbero fare persone mature.”

All’epoca di Anima mia non eravamo pronti al boom del singolo, che è stato in classifica per un anno. È andata così: i nostri produttori avevano finito i soldi, ci dissero che avrebbero chiuso perché non c’erano riscontri. Abbiamo chiesto di darci la possibilità di scrivere una cosa di nostro gusto. Così io e Ivano Michetti abbiamo scritto Anima mia e scrivendola ci è venuta l’idea di utilizzare il falsetto. C’è da dire che io cantavo così già di mio, contrariamente a quello che qualcuno dice, attribuendosi il merito, ma il merito è soltanto mio. Cantare così mi veniva spontaneo. Abbiamo fatto qualche serata in cui cantavo in questo modo tanto per testare il pubblico. In un locale a Ostia cantai Abat jour in falsetto e funzionò. E allora io e Ivano decidemmo di giocarci tutto, tanto non avevamo niente da perdere. Così abbiamo fatto Anima mia, pensando: o facciamo il botto o comunque ci abbiamo provato. Cantare normalmente non aveva più senso, anche storicamente.”

Ricorda a proposito di Anima Mia.

Le nostre cose le facevamo d’istinto, facevamo gli arrangiamenti adatti alle nostre canzoni: molto più curati nei singoli, perché dedicavamo poco tempo agli album. Non c’era la volontà del gruppo di fermarsi e dedicarsi di più agli album. I singoli erano veramente delle lance appuntite, mentre negli album c’era poco studio. Non erano all’altezza della nostra fama.”

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