L’11 novembre di ogni anno cade la festa religiosa dedicata a San Martino di Tours, ma anche la cosiddetta festa dei cornuti, o festa dei becchi, cioè la celebrazione pagana dedicata alle persone tradite dal consorte o dalla consorte. Si tratta di una ricorrenza dotata di grande fascino per coloro che studiano come nascono e si sviluppano le tradizioni popolari. Un’indagine che in questo caso è piuttosto difficile, perché stiamo parlando di una delle consuetudini più complesse da ricostruire: a conti fatti nessuno è stato in grado di fornire dati sufficienti a riconoscere come veritiera una delle molte ipotesi che circolano intorno alla sua origine
Ecco perché San Martino è la festa dei cornuti
Una delle supposizioni più solide lega la nascita della festa dei cornuti alle fiere del bestiame: molti animali presenti erano dotati di corna e inoltre uno dei nomi del maschio della capra, o della pecora, è proprio becco. Dal punto di vista delle parole, insomma, il collegamento c’è. In sostanza, gli uomini partecipavano a questi eventi lasciando le moglie a casa. Durante i giorni di fiera il vino scorreva a fiumi e di conseguenza i comportamenti licenziosi diventavano più frequenti. Dunque cornute sarebbero state le donne in attesa del ritorno dei mariti. O anche questi ultimi, impossibilitati a tenere d’occhio le consorti e quindi traditi “a causa delle corna delle bestie”. Non è chiaro quale delle due versioni sia la più giusta.
Secondo un’altra ricostruzione, la festa dei cornuti sarebbe da ricollegare ai riti pagani del capodanno celtico, che si concludeva proprio a ridosso dell’11 novembre e che prevedeva celebrazioni senza freni e promiscue. Anche in questo caso, i frequenti tradimenti avrebbero saldato un collegamento mentale con il corno potorio, cioè il corno di un bovide utilizzato come recipiente per bere.
Ultima suggestione: alcuni sostengono che la festa dei cornuti sia in qualche modo legata alla Kabbalah. L’immagine delle corna richiamerebbe infatti il numero 11, che a sua volta è riferibile ai termini Dibah (pettegolezzo, calunnia) e Zad (malvagio, insolente).