Percy Bysshe Shelley è stato un poeta inglese, esponente di spicco, assieme a George Byron e John Keats, della seconda generazione del romanticismo inglese. Shelley pensava la poesia come ad un potente mezzo per arrivare alla riforma morale della società, per renderla più giusta. E proprio la giustizia fu sempre un tema centrale del pensiero del poeta inglese. Per i suoi ideali si scontrò più volte con il padre che non supportò mai le sue idee, lontane da quelle del mondo aristocratico in cui Shelley crebbe. Pur essendosi dichiarato ateo, sarebbe più corretto definirlo panteista. Queste idee sono il tema principale di due famosi componimenti del poeta, Ode to the West Wind (Ode al Vento dell’Ovest) e Mont Blanc (Monte Bianco).
L’espulsione da Oxford e le prime opere di Percy Shelley
Shelley fu un brillante studioso, ma era avverso al sistema educativo scolastico. Nel 1810 si iscrisse all’University College di Oxford e in questo periodo studiò assiduamente chimica e si dedico a vari esperimenti. Un anno più tardi, assieme all’amico Thomas Jefferson Hogg, scrisse The Necessity of Atheism (La Necessità dell’Ateismo), che lo portò all’espulsione dal college. Non volendo rinnegare le idee contenute nel testo, entrò in conflitto con il padre per poi fuggire in Scozia con la studentessa Harriet Westbrook, che sposò poco dopo.
Le sue idee riguardo l’ateismo vengono descritte dalla voce del protagonista della prima opera di Shelley, Zastrozzi, a Romance. Questo romanzo gotico porta il nome del personaggio principale dell’opera, Pietro Zastrozzi, ed è già ravvisabile lo stile, seppur ancora acerbo, che dominerà i capolavori futuri di Shelley.
Il rapporto con William Godwin e il secondo matrimonio
Il matrimonio cominciò a deteriorarsi quando Shelley più volte non tornò a casa in Scozia per far visita, a Londra, al filosofo William Godwin, che lo influenzerà nella stesura di Queen Mab: A Philosophical Poem (La Regina Mab: Un Poema Filosofico). Qui conobbe Mary, la figlia di William, e se ne innamorò. Dopo l’allontanamento di Shelley da parte di Godwin dopo un duro litigio tra i due, Percy continuò a vedere Mary segretamente nel cimitero di Saint Pancras.
Questo amore non approvato dal padre spinse i due, nel 1814, a fuggire dall’Inghilterra, intraprendendo un viaggio che li portò, assieme alla sorellastra di Mary, Claire, prima in Francia e poi in Svizzera. Tornati in Inghilterra dopo pochi mesi, dovettero affrontare nuovamente la disapprovazione del padre verso la loro unione. Nel 1816 Percy e Shelley intrapresero un secondo viaggio verso la Svizzera. Qui conobbero George Byron, grande esponente, come Shelley, del Romanticismo inglese. Nel dicembre di quello stesso anno, la prima moglie di Percy, Harriet, si suicidò lasciando due figli avuti con Shelley. Per ottenere l’affidamento dei bambini a Shelley fu consigliato di sposarsi e così fece, con Mary pochi giorni più tardi.
Il “Prometheus Unbound” e la poetica di Shelley
Nel 1820 Shelley scrisse il suo capolavoro, Prometheus Unbound (Prometeo Liberato). Il dramma in quattro atti è ispirato alla trilogia del drammaturgo greco Eschilo. A differenza di quest’ultima però, l’opera di Shelley presenta un Prometeo che dopo la liberazione dalle catene, non si riconcilia con Zeus. È solo con la caduta di quest’ultimo, che il protagonista ritrova la libertà. L’esaltazione di quest’ultima è una caratteristica molto importante del romanticismo inglese.
Il Prometeo Liberato è opera visionaria, così come lo è la poetica di Shelley in generale. Ricche di elementi romantici, le opere di Shelley sono spesso di difficile lettura, a causa del frequente simbolismo e dei numerosi paradossi. La poesia è inoltre un mezzo del poeta per mandare un messaggio all’umanità per migliorare il mondo, per giungere a quella giustizia tanto cara al poeta. Inoltre, la ricca presenza nelle sue opere dell’immaginazione, che il poeta tese sempre ad esaltare, l’amore verso la natura, e la rappresentazione soggettiva dei sentimenti, collocano Shelley, a merito, tra i grandi della letteratura romantica inglese ed internazionale.
Riccardo Malarby
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