Il meccanismo della lettura può apparire strano. Ci si siede davanti a delle pagine apparentemente normali e si sognano storie che hanno il potere di cambiare la nostra vita. Perché chiunque abbia detto che dai libri non si impara evidentemente non ha fatto attenzione all’inchiostro, alle parole inanellate una dietro l’altra. Non ha fatto attenzione al vero significato di quella frase che all’autore è rimbalzata in testa per giorni, perché rappresentativa della vera vita. Dai libri si può imparare eccome, invece. E si può capire. Capire chi siamo, cosa ci aspettiamo da questo caos ben ordinato e perché vogliamo raggiungere proprio quel sogno. Ecco quindi che noi di “Metropolitan Magazine” ti suggeriamo nomi di personaggi femministi che sono una vera ispirazione in fatto di questioni di genere.

Personaggi femministi: un viaggio nel tempo

Quanto indietro si può datare la nascita del femminismo? Si tratta di una vecchia storia. Un nome molto importante, necessario da ricordare nei secoli, è quello di Olympe de Gouges, autrice della “Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina”. Siamo però nel 1791 e il femminismo è ancora lontano dalla sua nascita ufficiale. Una data convenzionale è quella del Congresso di Seneca Falls, nel 1848. Questo non esclude però la presenza di personaggi femministi nella letteratura precedente. E il primo personaggio femminista di questa lista lo dimostra.

La moglie di Bath, “I racconti di Canterbury”

Controverso proprio perché emblema per alcuni della libertà femminile e per altri dell’esatto opposto, quello della moglie di Bath non può non annoverarsi tra i primi personaggi femministi. La donna descritta da Geoffrey Chaucer infatti è tutto il contrario di quello che ci si aspettava allora. È ingegnosa, non remissiva e, nonostante tre mariti, senza figli. Ha una chiara visione del matrimonio e del rispetto reciproco che deve esserci alla base e, nel discussissimo epilogo, agisce in maniera coerente. Non si assoggetta, ma sceglie per sé.

Personaggi femministi come coniugi

Jo March, “Piccole donne”

Non si può parlare di personaggi femministi tralasciando lei. Ragazza ribelle per eccellenza della letteratura americana, Jo March si oppone al ruolo tradizionale della donna in qualsiasi veste. Se generazioni intere di lettrici si sono identificate in lei è perché ha una visione molto più simile alla nostra che a quella ottocentesca della donna angelo del focolare. Jo è decisa, ambiziosa e testarda e si innamora perché succede, non perché forzata dalle convenzioni, del prossimo personaggio di questa lista: il professor Bhaer.

Friedrich Bhaer, “Piccole donne crescono”

Ci perdoneranno gli amanti della varietas, ma, così come non si può parlare di personaggi femministi senza citare Jo, non si può citare lei senza considerare il professore tedesco. Il grande amore di Fritz per la seconda delle ragazze March è pari solo al suo rispetto per lei. Non ha paura di dire ciò che pensa a chiunque, inclusa Jo, pur con la consapevolezza che potrebbe perderla. Sensibile e maturo, è consapevole del valore di chi ha accanto e lo valorizza. E così fa con tutti i ragazzi e le ragazze di Plumfield, a prescindere da chi siano.

Un’eroina di Isabel Allende tra i personaggi femministi

Eva Luna

L’ultimo personaggio femminista si è fatto spazio nella letteratura picaresca con la sua intraprendenza. Eva Luna, protagonista del romanzo omonimo di Isabel Allende, rimane orfana giovanissima e impara ad affrontare la vita, con i suoi alti e bassi, grazie alla sua capacità di raccontare storie e di non arrendersi mai. Eva si fa strada nella società senza perdersi d’animo e con la consapevolezza di chi è e di quanto vale. Senza perdere di vista la sua indipendenza, disegna un personaggio coinvolgente, umanamente fragile e ostinatamente forte.

Sara Rossi