Il Perugia è retrocesso in Lega Pro, dopo 6 campionati di Serie B e 4 partecipazioni ai playoff fatale il doppio confronto playout contro il Pescara. I grifoni vincono 2-1 la gara di ritorno ma perdono 2-4 ai rigori e salutano la Serie B. Al termine della gara scoppia la polemica dei tifosi, bersagli principali delle contestazioni sono Iemmello e il presidente Santopadre.
Gli obiettivi di inizio stagione
Il Perugia aveva iniziato la stagione con ben altri obiettivi, nonostante l’arrivo di giocatori importanti come Falcinelli, Angella, Di Chiara e Iemmello la squadra è sembrata incompleta ma non al punto da rischiare una retrocessione. Le dichiarazioni dei dirigenti poi non lasciavano dubbi sulle reali ambizioni della società. Da Goretti a Santopadre, fino ai calciatori, tutti erano convinti di poter fare un campionato di alta classifica e puntare alla Serie A.
L’inizio di campionato è stato molto positivo e con un Pietro Iemmello in grande evidenza. Il Perugia infatti si è ritrovato nelle prime giornate a ridosso delle primissime posizioni di classifica e con Iemmello capocannoniere solitario.
L’esonero di Oddo e l’arrivo di Cosmi
Alla fine del girone d’andata, dopo la sconfitta casalinga contro il Venezia, il Perugia è ancora in zona playoff. Il presidente Santopadre decide un po’ a sorpresa di esonerare il tecnico Oddo e di portare sulla panchina dei grifoni Serse Cosmi, perugino e tifoso del Perugia. Una scelta forse azzardata a cui si è aggiunto il mercato invernale fallimentare: arrivano solo Greco dal Cosenza e lo svincolato Rajkovic, poco per puntare alla massima serie.
Con Cosmi i risultati diventano sempre più negativi, le sconfitte aumentano e i gol arrivano col contagocce. Iemmello smette di segnare e senza le reti del bomber calabrese il Perugia fa molta fatica ad andare a segno. La squadra umbra sprofonda nelle zone basse della classifica dopo 5 sconfitte consecutive ma alla 28a giornata i biancorossi rialzano la testa battendo a domicilio a porte chiuse (siamo agli inizi dell’emergenza Coronavirus) la Salernitana.
Il Perugia post-Lockdown
Alla sospensione del campionato il Perugia è a centro classifica con 36 punti insieme a Pisa e Juve Stabia, una zona relativamente tranquilla con 4 punti di vantaggio sui playout e 5 di ritardo dai playoff. A 10 giornate dalla conclusione e un calendario tutt’altro che difficile, i grifoni puntano ancora a raggiungere gli spareggi promozione.
Il ritorno in campo infatti è positivo e il Perugia batte l’Ascoli e pareggia contro il Crotone. Poi arrivano solo due punti in 5 gare e il Perugia si ritrova in zona playout, Santopadre decide quindi di esonerare Cosmi e di richiamare Oddo sulla panchina del grifo.

A 3 giornate dalla fine Oddo riporta il Perugia alla vittoria nella trasferta di Entella e si allontana dalla zona playout. I grifoni però non hanno fatto i conti con un Cosenza lanciatissimo e nell’ultima partita casalinga della stagione il Perugia perde un delicatissimo scontro diretto contro il Trapani, con un gol subito nei minuti di recupero.
Il playout contro il Pescara e la retrocessione
All’ultima giornata di campionato, il Perugia ha ancora il destino nelle proprie mani. Nella sfida contro il Venezia, una vittoria significa salvezza. I biancorossi però perdono l’ennesimo scontro diretto per 3-1 e grazie ai risultati dagli altri campi sono costretti a giocarsi il playout, cosa impensabile a inizio stagione.
A questo punto, Santopadre avrebbe voluto esonerare di nuovo Oddo per giocarsi i playout con un altro allenatore. Non trovando nessuno disponibile, il Perugia ha dovuto affrontare lo spareggio salvezza con un tecnico praticamente già sollevato dall’incarico. Di certo non il migliore dei modi per affrontare una doppia sfida così delicata e importante.
I biancorossi perdono la gara d’andata e vanno sotto anche in quella di ritorno. I grifoni a questo punto giocano una grande partita e ribaltano il risultato, il 2-1 finale però non basta e si va ai rigori. Dal dischetto sbagliano Buonaiuto e Iemmello (che in campionato aveva trasformato 9 rigori su 9) e il Perugia retrocede in Lega Pro.
Pesante contestazione dei tifosi del Perugia
Prima della partita i tifosi avevano già contestato e fischiato la squadra e soprattutto il presidente Santopadre, invitato a lasciare la società. Dopo la partita però esplode ancora di più la rabbia dei sostenitori del grifo per una retrocessione inaspettata. In nottata è apparso uno striscione da un cavalcavia con la scritta “vi vogliamo così” con dei manichini raffiguranti Santopadre e alcuni calciatori appesi con una corda. Il Perugia ora dovrà affrontare di nuovo l’inferno della Lega Pro, con l’augurio per i propri tifosi di un pronto ritorno in serie B.
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