Petter Solberg, vincitore del campionato Rally nel 2003 con Subaru, vuole fondare un team WRC tutto suo. Il pilota norvegese ha affermato ai microfoni di Eurosport Norvegia che non ci sarà alcuna politica nel suo futuro team e che l’unico obiettivo sarà quello di vincere. Beh, più chiaro di così!

L’ex campione di Rally ha affermato che le voci di corridoio sentite circolare in questo ultimo periodo, che si facevano sempre più insistenti, sono vere. Solberg sarebbe in contatto con due case costruttrici per la creazione di un team rally tutto suo, confermando quindi l’esistenza di un progetto che vedrà luce soltanto nel 2022 al cambio del nuovo regolamento.

Petter Solberg WRC Subaru
Petter Solberg anno 2003 con Subari – Photo Credit: WRC

Queste le sue parole durante l’intervista per Eurosport Norvegia:

“Sì, voglio un team e lo farò a modo mio. Nessuna politica, si tratta di vincere e avere un obiettivo. Non voglio che ci siano strategie come probabilmente avviene in tanti team. Lavoro con due Case e lo faccio già da molto tempo. Il piano era quello di entrare nel WRC nel 2022. Conosco quanto tempo ci voglia per creare una squadra, una macchina e tutto il contorno. Ho tutto chiaro riguardo le persone che dovranno essere con me. Tutto quello che devo fare è premere un pulsante per attivare tutto con le persone giuste in tutti i settori. Ora è una questione d’attesa. Per quanto riguarda le tempistiche, queste si sono dilatate ed è qualcosa che dobbiamo rispettare a causa della pandemia da coronavirus. Non ho fretta, nessuno stress. Potremo entrare nel 2022, o forse nel 2023 o 2024. Quello che deve essere chiaro è che ho un sogno e questo è avere un team ufficiale e vincere”.

Uno dei costruttori interessati dai nuovi regolamenti del 2022 ed a stretto contatto con Solberg, sembra essere proprio la Subaru. Qualora il team nipponico dovesse accettare l’offerta del pilota, tornerebbe nel mondo del rally il famoso binomio Solberg-Subaru che tanto ha fatto appassionare i fan nel 2003. Per il marchio delle Pleiadi sarebbe un ritorno sulla scena iridata, dopo l’addio a fine 2008, andando a ricostituire così una coppia mitica del rallysmo mondiale. Ma la politica totalitarista di Solberg potrà andar bene?

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