Compie oggi gli anni Phil Collins! La sua carriera musicale ha avuto inizio alla fine degli anni ’60 come batterista e seconda voce della band Flaming Youth, successivamente il grande successo come batterista dei Genesis. In seguito all’abbandono della band di Peter Gabriel, ne diventa cantante solista nel 1975. Agli inizi degli anni ottanta, Collins intraprende la carriera solista dando vita a una serie di album di successo.
Dai Genesis a Face Value
Nel 1970 Collins risponde ad un annuncio su Melody Maker. Fa così l’audizione per entrare a far parte dei Genesis, che avevano già cambiato tre batteristi nel giro di due album. Recatosi in anticipo sul luogo del provino, a casa dei genitori di Peter Gabriel, in attesa del suo turno si immerge nella piscina in giardino ed ascolta i pezzi da suonare riuscendo a memorizzarli facilmente.
Dopo aver pubblicato il doppio album “The Lamb Lies Down on Broadway”, Peter Gabriel decide di abbandonare il gruppo per intraprendere la carriera solista. Dopo oltre 400 audizioni senza esito, Collins si propone di sostituire l’ex frontman. Esordisce come voce nell’album “A Trick of the Tail” del 1976. Il primo album con Collins come cantante raggiunge un discreto successo, sorprendendo in positivo sia il pubblico sia la critica.
Dopo l’abbandono di Steve Hackett, conseguente all’uscita dell’album “Wind & Wuthering”, i Genesis decidono di continuare come trio spostando il loro stile verso una musica più commerciale. Il gruppo ottiene il suo primo grande successo radiofonico con il singolo Follow You Follow Me, tratto dall’album “…And Then There Were Three…” del 1978.
Verso la fine degli anni settanta i Genesis si prendono una pausa. Phil Collins comincia ad abbozzare materiale per il suo primo album solista, Face Value. Il progetto viene momentaneamente accantonato in occasione delle registrazioni di “Duke” dei Genesis nel 1980.
Phil Collins tra la carriera solista ed i Genesis
Face Value esce nel febbraio 1981, preceduto dal singolo In the Air Tonight. Brano e album ottengono un successo ben al di sopra delle aspettative. Tale risultato non era mai stato ottenuto dai Genesis. Il successo coglie alla sprovvista anche lo stesso Collins, che nel frattempo si era già riunito al gruppo per pubblicare Abacab.
Il secondo lavoro solista del batterista cantante, Hello, I Must Be Going!, esce nel 1982 ma non riesce a ripetere il grande successo del precedente lavoro.
Nell’ottobre del 1983 i Genesis danno alle stampe l’album omonimo, anticipato dal singolo Mama, che diventa il maggior successo del gruppo in Inghilterra.
L’anno successivo Collins compone Against All Odds (Take a Look at Me Now), un altro grande successo. Il brano regala all’autore il suo primo Grammy Award e viene nominato come miglior canzone agli Oscar 1985. Poco dopo esce l’album più commerciale: No Jacket Required. L’album consacra definitivamente Phil Collins come solista, ottenendo il disco di diamante.
Dall’apice della carriera solista al ritorno con i Genesis
La popolarità di Collins era all’apice. Quando tutti pensarono che avrebbe messo da parte i Genesis, ecco l’intervista che non ti aspetti: “non voglio lasciare i Genesis!” Così, nel giugno del 1986 i Genesis fanno il loro ritorno sulle scene musicali con l’album “Invisible Touch”. Grazie a al singolo omonimo, la band riceve un Grammy e una nomination agli MTV Video Music Awards per il brano Land of Confusion. Il successivo tour mondiale è un successo con ben quattro serate consecutive al Wembley Stadium di Londra nel luglio del 1987.
Nel 1988 Phil Collins esegue il brano Two Hearts con cui si aggiudica un Golden Globe e una nuova nomination agli Oscar. L’anno successivo pubblica …But Seriously: ancora un grande successo commerciale! Nonostante la vittoria di un altro Grammy, con il brano Another Day In Paradise, Collins rimette insieme i Genesisi e nel 1991, esce l’album We Can’t Dance, che sarà l’ultimo registrato assieme a Collins. Il tour che ne segue vede la band fare il tutto esaurito a Knebworth.
L’abbandono definitivo ai Genesis ed il ritiro dalle scene
Nel 1995 Phil Collins decide di lasciare i Genesis definitivamente. L’anno seguente, pubblica “Dance into the light“. L’album è un flop commerciale, ma il tour che lo segue fa registrare moltissimi sold out.
Phil ha inoltre composto anche la colonna sonora del film della Disney Tarzan del 1999 con il quale ha vinto l’Academy Award, rilanciandolo nel mondo del cinema e delle colonne sonore.
L’estate 2007 vede Phil Collins, Tony Banks e Mike Rutherford riformare i Genesis per suonare di nuovo insieme per un tour in Europa e in America: il picco è il concerto gratuito al Circo Massimo di Roma davanti ad oltre mezzo milione di spettatori.
Nel 2009, in seguito ad una operazione alla vertebra cervicale, Phil Collins perde la sensibilità nelle dita: conseguentemente dichiara di non poter più suonare la batteria. Pubblica nel 2010 il suo ultimo album in studio: “Going Back“.
Nel 2015 subisce una nuova operazione alla schiena, ma nonostante l’intervento non riesce più a recuperare del tutto le funzioni nervose: non può più suonare la batteria. Dal punto di vista artistico alterna periodi di riposo ad alcuni concerti, dove senza suonare riesce comunque a cantare. Nel 2016 pubblica il libro autobiografico Not Dead Yet. Phil Collins racconta i problemi che l’hanno segnato, tra cui anche l’alcolismo, la depressione ed il diabete.
Lo stesso anno Phil Collins annuncia il suo ritorno all’attività concertistica per un mini tour europeo nel 2017. I biglietti per le cinque date alla Royal Albert Hall sono andati sold out in 15 secondi. Collins ha annunciato il suo più grande show di sempre come solista all’Hyde Park di Londra per il 30 giugno 2017.
Il 20 settembre del 2021 prende il via il tour della reunion dei Genesis, The Last Domino?. Phil Collins partecipa seduto su una sedia e con l’aiuto di due coristi. Il 26 marzo 2022 durante l’ultimo concerto del tour, Collins si presenta sul palco camminando con l’aiuto di un bastone e annuncia il suo ritiro definitivo dalle scene, a causa delle sua schiena:
«Signore e signori, grazie di essere venuti qui stasera. Noi siamo i Genesis e siamo qui per intrattenervi. Questa è l’ultima data del nostro tour e, dopo 53 anni, è anche l’ultimo concerto dei Genesis. Punto e basta… Ok, suoniamo qualcosa prima che mi vengano gli occhi lucidi.»
Alessandro Carugini
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