Una gara di golf professionistica che dura 4 giorni e 72 buche è già di per sé un tour de force. Figuriamoci quando per giocare 54 buche ci vogliono 6 mesi. A 22 anni di distanza ricordiamo il torneo più lungo ed il suo vincitore: Phil Mickelson.
Mickelson e gli altri si aspettano una gara “regolare”
1 febbraio 1998: ha inizio l’AT&T Pebble Beach Pro-Am. Le prime due giornate scorrono tranquille, il field è davvero intrigante: Mickelson, Payne Stewart, Tom Watson, Jim Furik, Davis Love III, per citarne alcuni. Il fascino di uno dei campi più famosi (e costosi) del mondo e la formula Pro-Am rendono unico l’appuntamento annuale del PGA Tour. Purtroppo, il terzo giorno di gara, piogge torrenziali investono la West Coast ed i tre campi su cui si svolge il torneo sono impraticabili. Pebble Beach, Spyglass Hill e il Poppy Hills Golf Club sono a bagno.

Due anni prima, stesso problema ma soluzione diversa
Nel 1996, sempre a causa del maltempo nella la penisola di Monterey, per la prima volta dopo 50 anni un torneo venne sospeso in via definitiva. Le previsioni del tempo di quei giorni non lasciavano alcuno spiraglio per un eventuale rinvio, quindi la cancellazione fu inevitabile. Le buche giocate erano state solo 36 e i risultati non vennero convalidati, con buona pace dei giocatori, perché la maggior parte di loro avrebbe preferito continuare, magari saltando le buche più impraticabili.
Nel 1998, per evitare di nuovo una cancellazione, si decide per lo slittamento al lunedì successivo. Le condizioni meteo restano però proibitive, quindi si cerca una soluzione alternativa.
Dal 2 febbraio si riprende il 17 agosto
Tanti impegni, Major e tornei già programmati, la data non si trova. Si opta per un giro singolo in un’atmosfera surreale… quasi sette mesi dopo. Niente tribune, niente TV, pochissimi spettatori. Non solo, 43 giocatori sui 168 che passano il taglio si ritirano e non partecipano al giro finale.

Il giro conclusivo
La settimana precedente Mickelson gioca uno dei suoi peggiori major. Al PGA Championship chiude il suo ultimo giro con 79 colpi (il vincitore, Vijay Singh, conclude con 68). Non è di certo il favorito a Pebble Beach, ma Lefty e le sue mani sono imprevedibili. Un ottimo 67 è sufficiente per stare davanti a Tom Pernice Jr. di un colpo, Phil Mickelson ottiene la prima vittoria in questo torneo. Ne seguiranno poi altre quattro, in condizioni e soprattutto tempistiche decisamente più normali.
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