Picco di casi in India: New Delhi senza ossigeno, corpi cremati nelle strade

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Di Redazione Metropolitan

Sono 350mila i contagi e 2800 le vittime, in India, in sole 24 ore. A New Delhi la situazione fa rabbrividire. “È il nostro Olocausto” denuncia la commentatrice Rini Khanna. Circolano immagini di parenti delle vittime svenuti o straziati, con le mani sul viso. I letti negli ospedali sono esauriti da giorni, e per questo motivo molti non chiedono nemmeno più soccorso. Ma il punto fondamentale è questo: manca l’ossigeno, respirare è diventato un lusso.

India al collasso

Dopo quasi 5 giorni in cui si registrano 350mila casi al giorni il sistema sanitario indiano è al collasso. Il governo ha suggerito di indossare la mascherina anche in casa, mentre qualche settimana fa alcuni politici non la mettevano nemmeno nei loro comizi ascoltati da migliaia di persone.

Molti hanno sospeso le proprie vite per dare una mano a chi ne bisogno, come le strutture sanitarie o come coordinatrice di aiuti e sostegni agli amici all’estero. La confusione è tale da non riuscire a far reperire nemmeno le medicine ai più abbienti.

I treni dell’ossigeno

Tra le cose che vengono rimproverate al governo, il fatto di aver promosso pellegrinaggi e manifestazioni elettorali di massa, i ritardi nella campagna vaccinale, e soprattutto di aver negato la crisi fino all’ultimo e non aver quindi pianificato una risposta tempestiva e coordinata. Soltanto ieri le ferrovie indiane hanno lanciato gli Oxygen Express, per consegnare i cilindri con l’ossigeno agli ospedali. L’India è senza fiato e il premier nazionalista indù ha chiesto aiuto «fuori». Dopo la mano tesa della presidente della Commissione Ue von der Leyen e della cancelliera Merkel, ieri è arrivata la telefonata del presidente Joe Biden. E persino il più grande nemico Pakistan si è fatto avanti.

Giulia Di Maio