I vestiti sono parte integrante della cultura umana e certamente uno dei tratti più distintivi della nostra specie, dal momento che tutti gli esseri umani li usano, siano essi elaborati abiti cerimoniali o un semplice perizoma; ma quand’è che i vestiti sono diventati di largo uso?

Gli antropologi hanno sempre trovato molto difficile rispondere alla domanda per via della mancanze di evidenze antropologiche dirette (i vestiti sono fatti di fibre naturali che si decompongono nel tempo e si conservano solo in rarissimi casi); gli scienziati del Max Planck Institute hanno così deciso di usare l’ipotesi dell’orologio molecolare per calcolarlo (Kittler et al. 2003). Questo è forse uno dei più brillanti esempi di come la teoria dell’evoluzione possa venire applicata ad altri problemi al di fuori della biologia teorica.

Pediculus humanus capitis in una foto al microscopio ottico ad opera di Gilles San Martin.

Il pidocchio dell’uomo, Pediculus humanus, è un parassita che si nutre e vive sull’epidermide umana; questa specie di pidocchio si divide in due distinte sottospecie che differiscono principalmente per il loro habitat (ossia la parte del corpo in cui vivono): P. humanus capitis, che vive e si nutre sul cuoio capelluto e P. humanus corporis che si nutre sulla pelle del corpo ma vive nei vestiti. Dal momento che una delle due sottospecie vive esclusivamente sui vestiti queste devono avere iniziato a separarsi (ovvero a divergere fintanto che da semplici popolazioni sono divenute specie con abitudini di vita e riproduttive diverse) con l’avvento di un uso massiccio dei vestiti da parte del loro ospite, l’uomo.

Quando due specie si dividono iniziano ad accumulare mutazioni neutrali (cioè non soggette alla selezione naturale) in modo casuale e ad un ritmo costante nel tempo. Secondo l’ipotesi dell’”orologio molecolare” queste mutazioni possono essere usate per datare quanto tempo è passato dalla separazione delle due linee evolutive. In questo caso sappiamo che la separazione delle due linee dev’essere iniziata necessariamente dopo la comparsa nell’uomo dell’abitudine di coprirsi il corpo con dei vestiti.

Un grafico della probabilità bayesiana della datazione della divergenza tra P. humanus capitis e P. humanus corporis. La separazione delle due linee di pidocchi è iniziata non più tardi di ~83,000 anni fa e non prima di ~170,000 (Toups et al. 2010) anni fa questa è da considerarsi una stima del periodo in cui i nostri antenati avevano sviluppato la consuetudine di vestirsi. Le prime tracce della lavorazione delle pelli sono antecedenti e risalgono a ~780,000 anni fa.

 

La separazione delle due linee di pidocchi è iniziata non più tardi di 30,000 anni fa e non prima di 110,000 anni fa in seguito all’uso massiccio di vestiti da parte dell’uomo e questa è da considerarsi una stima del periodo storico in cui i nostri antenati avevano già la consuetudine di vestirsi.Dati più recenti spostano indietro la data (ovvero prima nel tempo) dell’invenzione dei vestiti tra 170,000 e 83,000 anni fa (Toups et al. 2010).

Matteo Bonas

Bibliografia:

  • Kittler, R., Kayser, M., & Stoneking, M. (2003). Molecular evolution of Pediculus humanus and the origin of clothing. Current Biology, 13(16), 1414-1417.
  • Toups, M. A., Kitchen, A., Light, J. E., & Reed, D. L. (2010). Origin of clothing lice indicates early clothing use by anatomically modern humans in Africa. Molecular biology and evolution, 28(1), 29-32.