Il 20 Aprile del 1492, anno della scoperta dell’America, nacque Pietro Aretino. Chiamato “Il Divino Aretino”, fu uno scrittore, un poeta e un drammaturgo toscano. La sua particolarità fu quella di aver scritto opere di contenuto religioso apprezzate dagli stessi cardinali, ma anche opere dal carattere spinto, per questo è da molti considerato il precursore della pornografia.
Pietro Aretino, il poeta del sacro e del profano: biografia
“Anche quando si inveisce contro di me guadagno rinomanza”.
Pietro Aretino
Frutto di una relazione tra un povero calzolaio e una cortigiana e modella per dipinti e sculture di molti artisti, Margherita dei Bonci, Pietro Aretino fu sempre un uomo borioso e sicuro di sé, tanto che amava definirsi “figlio di cortigiana con anima di re”. Non si sa molto sulla sua biografia se non che all’età di quattordici anni si trovava a Perugia mentre studiava pittura. Successivamente sempre nello stesso luogo frequentò l’università.
Nel 1517 si trasferì a Roma offrendo la sua arte al cardinale Giulio De Medici. In questo periodo scrisse il famoso poemetto satirico, le “Pasquinate”; esso si basava su proteste anonime contro la Curia. Lo scrittore non mancò di esporle in Piazza Navona sul busto di Pasquino. A causa dei suoi comportamenti il pontefice Adriano VI lo mandò in esilio. Aretino, infatti, riuscirà a tornare sul suolo romano non prima del 1523, quando c’era papa Clemente VII. Successivamente, nel 1527, dopo aver trascorso un breve periodo a Mantova si trasferì a Venezia. Qui passò tutto il resto della sua vita fino alla morte, avvenuta il 21 Ottobre 1556, a causa di un colpo apoplettico. In questo periodo scriverà la maggior parte delle sue opere e stringerà una sincera amicizia con il pittore Tiziano. Michelangelo, infine, lo rappresentò come San Bartolomeo nel suo capolavoro “Il Giudizio Universale”.
Giusy Celeste
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