Pikmin 3 Deluxe Anteprima | “Carini e coccolosi ragazzi, carini e coccolosi” si ripetevano indubbiamente i developer che hanno dato la luce al primissimo Pikmin nel 2001. Eppure, già dalla copertina doveva essere ben chiaro quanto i dolci esserini che comandiamo si sarebbero trovati in situazioni… spinose. Già, perché Pikmin è una serie di videogiochi di strategia-action tosti tosti; in cui, però, l’elemento “Nintendo” entrò da subito di prepotenza, addolcendo gli spigoli necessari per garantire la fruibilità a tutti, ma anche garantendo al contempo che chi avesse voluto mettersi in pericolo, avrebbe potuto farlo.
Già al primo Pikmin non mancava nulla, del resto, per fare contenti tutti: amanti dei collezionabili, estimatori delle sfide a tempo, strateghi. Una fetta della dolcissima torta Pikmin era pronta per nutrire ogni palato, sebbene, è ovvio, ci fosse spazio per arricchimenti. Che, puntuali, sono arrivati, anche se… nel momento sbagliato della storia Nintendo. Perciò, prima di parlarvi della nostra esperienza in anteprima con il magnifico Pikmin 3 Deluxe (grazie mamma Ninty <3) è doveroso fare un po’ di storia.
Pikmin 3 Deluxe Anteprima, Wii Wii U mi piaci tu
Considerando che persino sua maestà Super Mario è nato “perfetto”, e 35 anni dopo perfetto è rimasto, con tutto il pout pourri di modifiche subite non stupisce che prima Pikmin 2, e poi lo sfortunato Pikmin 3 si siano avvicendati nelle tv dei giocatori sempre “simili”. Ma mai “uguali”. Aggiungendo nuovi livelli di sfida, nuovi elementi di trama (o forse sarebbe meglio dire Lore, trama ambientale); nuovi e diversi Pikmin per svolgere nuove e diverse funzioni. In un mondo di gioco che, quindi, si diversificava di conseguenza, offrendo un level design sempre più stratificato e articolato. Stando così le cose, perché mai ho avuto l’ardire di definire Pikmin 3 “sfortunato“? Perchè lui, il miglior Pikmin di tutti, è nato sulla console della discordia, che fino all’ultimo istante di vita non è riuscita a mettere d’accordo nè i fan, nè, va detto, i developer di Nintendo stessa. La Wii U.
Io ho amato Wii U dal primo vagito all’ultimo sospiro; e ancora oggi ha un posto d’onore nel mio salotto per consentirmi di rigiocare ad alcune perle che non sono ancora uscite dalla sua esclusiva prigione di cristallo. Perle come Pikmin 3, che ora, finalmente, stanno mano a mano riversandosi dal paddone della console casalinga, al paddino della console ibrida Nintendo Switch.
Pikmin 3 Deluxe Anteprima, perle sepolte
“Eh ma ancora porting, ma basta porting, ommioddio Nintendo ma tutti sti porting” gridano alcuni. Ma quanti di loro hanno provato i giochi “in nativo” su Wii U, e quanti si uniscono al coro senza sapere la storia che c’è dietro? Wii U, per indubbi problemi nella comunicazione pubblicitaria prima, e per altrettanto evidenti limiti tecnici della console dopo, non è entrata che in poche case di appassionati. Che, in quanto tali, hanno potuto godere di un parco titoli first party invidiabile; sarebbe stato un peccato lasciarlo bloccato nella scorsa generazione, in un CD impolverato.
“Ma Crash, per dire, lo hanno rifatto tutto meglio, i porting da Wii U sono identici”. Sicuri? Eh no. Quanti notano, una volta messe la mani sui porting, quanto la grande mano di Nintendo sia intervenuta per migliorare giocabilità, fruibilità, grafica; eliminando bug e ripulendo ogni stringa di codice? Le differenze, miei cari, sono tutte da provare “alla mano“. Parliamo di porting non tanto distanti nel tempo da necessitare un totale restyling grafico. Allo stesso tempo, va detto: l’operazione di porting ha indubbio valore commerciale per Nintendo, che con sforzi limitati si assicura titoli di grande valore sulla sua Switch. Ma a noi giocatori, utenza finale, arriva appunto questo: titoli di valore da ri-giocare migliorati. O da provare per la prima volta se, ai tempi di Wii U, eravamo troppo presi dalla potentissima PS4. Per dirne una a caso eh.
Pikmin 3 Deluxe Anteprima, cosa è cambiato
Velleità da fan Nintendo a parte, è chiaro quindi che se di porting vogliamo parlare, dobbiamo renderci conto di trovarci di fronte, nella maggioranza dei casi, a trasposizioni ragionate; migliorate sotto ogni punto di vista, e Pikmin 3 Deluxe non fa eccezione. I cambiamenti apportati al gioco nella sua versione Switch sono infatti molteplici, tanto che per sperimentarli tutti appieno avremo bisogno di un po’ di tempo in più passato insieme ai nostri piccoli colorati amici. Intanto, però, in questa fase di anteprima possiamo anticiparvi che Pikmin 3 non è mai stato così moderno. Se avete esperienza del titolo su Wii U, noterete immediatamente i cambiamenti lato gameplay. Uno su tutti, il lock on sui nemici e sugli oggetti di interesse. Niente più mira alla cieca, niente più lancio forsennato di Pikmin sperando di non tirarli in una pozza d’acqua.
Indubbiamente è una feature, come dicevamo, volta a modernizzare l’esperienza rendendola più immediata e fruibile. Che non significa affatto più semplice, laddove il non poter mirare con precisione rappresentava una difficoltà, sì, ma artificiale. Un rendere inutilmente più complicata la vita ai player insomma. Sempre lato fruizione, i developer della versione Deluxe hanno inserito, oltre a diversi livelli di difficoltà selezionabile, anche la possibilità di leggere indizi durante il gameplay. Mini-guide situazionali, insomma, per direzionare l’attenzione del giocatore verso determinati obiettivi, e non sprecare il prezioso tempo a sua disposizione per ogni missione/giornata.
Cosa è rimasto uguale
Il gameplay di Pikmin 3 Deluxe è edificato su solide fondamenta. Il modus operandi Nintendo, il bollino dorato presente sulle confezioni fin dai primi titoli della casa giapponese, è davvero una garanzia di qualità. Dunque, non stupisce che il core di Pikmin sia rimasto lo stesso release dopo release. In Pikmin 3 Deluxe, quindi, dobbiamo far fiorire un allevamento di esserini esplorando varie aree di gioco più o meno vaste e intricate, abbattendo nemici e risolvendo puzzle ambientali.
Le diverse tipologie di Pikmin che scopriamo sono indispensabili per avanzare, dato che ciascuna è dotata di potenzialità diverse; i rossi resistono al fuoco, i gialli all’elettricità, i blu all’acqua. Quelli neri, introdotti in Pikmin 3 per Wii U, sono più duri degli altri, tanto da infrangere vetri e cristalli. E via dicendo. La visuale resta isometrica con telecamera orientabile a 360 gradi intorno al personaggio, e anche la routine che viviamo nel gioco è rimasta identica.
Anzitutto, si comincia la giornata con i Pikmin accumulati il giorno prima. Tenete a mente che ogni sessione di gioco è da portare a termine entro 24 ore in-game, corrispondenti a circa una quindicina di minuti reali. Poi si esplora, si eseguono le missioni storia e collateralmente si cerca di trovare le preziose risorse di cibo, presenti sotto forma di frutta. Infatti, i tre protagonisti provenienti dal pianeta Koppai, naufragati per un errore non meglio specificato, sono più che dediti alla loro missione: portare a casa cibo per i loro simili; i disgraziati Koppaiani, infatti, hanno prosciugato tutte le risorse del loro pianeta natio (vi ricorda nulla?). Ma trovare cibo è essenziale anche per i tre protagonisti: ogni giornata trascorsa in game consuma infatti una fiala di viveri.
Carino e coccoloso (?)
Parlando di cibo e risorse, state iniziando a “mangiare la foglia”? La facciata Carina e Coccolosa di Pikmin 3 Deluxe non è altro che un addolcimento della pillola gameplay; che invece può essere, se affrontato troppo alla leggera, un’esperienza abbastanza intensa.
Da bravo strategico-gestionale, Pikmin 3 Deluxe ci obbliga ad avere sempre la situazione sotto controllo. A gestire il tempo a nostra disposizione e il numero di Pikmin che ci portiamo dietro e quelli che lasciamo nella “cipolla” (stazioncina dove i Pikmin dormono e da cui vengono generati). Inoltre, da bravi esserini indipendenti, i Pikmin possono essere lasciati soli a svolgere determinate mansioni: riportare oggetti/creature/frutta all’astronave, distruggere muri, abbattere creature nemiche. Elemento di gameplay che ci vuole un po’ a comprendere e fare nostro. Ma che se da un lato complica la gestione dei Pikmin nella mappa, dall’altro permette di ottimizzare i tempi e non sprecare nemmeno un secondo della giornata in-game.
Tuttavia, non vogliamo che equivochiate: Pikmin può comunque essere un gioco accessibile a tutti, grazie ad una generosa selezione di difficoltà e alla possibilità di rivivere le giornate andate storte, e rettificare eventuali mosse più ardite. Come molti altri titoli Nintendo, insomma, Pikmin 3 Deluxe è vivibile su molteplici livelli con molteplici approcci, per non lasciare indietro davvero nessuno, dagli hardcore player, ai bimbi. Rispetto alla versione Wii U, poi, su nintendo Switch ai succitati miglioramenti tecnici (target sui nemici, indizi) si aggiunge una modalità in precedenza inspiegabilmente assente: il multiplayer locale per la story mode.
La killer app: il multigiocatore locale
Nonostante esistessero, ed esistano tutt’ora su Switch, una serie di modalità multiplayer in split screen, su Wii U la storia non poteva essere giocata con due player contemporaneamente. Eppure, a partire da un certo punto, possiamo e dobbiamo gestire due esploratori contemporaneamente; spesso posti in aree della mappa diverse, a svolgere mansioni diverse (sempre in ottica di gestione del tempo ottimale). In Pikmin 3 Deluxe, finalmente, è stata rimossa questa strana limitazione, probabilmente dovuta, in passato, alla volontà di non semplificare troppo l’esperienza. Una volontà incomprensibile, qualora fosse reale, dato che giocare in due non modifica la difficoltà in senso spicciolo dell’esperienza; quella resta legata più che altro al livello di sfida scelto all’inizio della campagna.
Giocare in due aiuta, semmai, a comprendere l’importanza del gameplay asincrono. La necessità, per fare presto e fare bene tutto in un giorno, di suddividere i compiti tra l’uno e l’altro protagonista giocabili nella mappa; in modo da poter trasportare questo knowledge acquisito anche nel gioco in single player. L’aggiunta, inoltre, è lodevole per introdurre a Pikmin 3 Deluxe i più piccoli, o semplicemente i meno esperti. Se dovessimo scegliere la miglioria più importante di Pikmin 3 Deluxe, insomma, al momento della stesura di questa anteprima sarebbe senza dubbio l’implementazione del multiplayer locale.
Aspettando la recensione: Porting con la P maiuscola
Pikmin 3 Deluxe, come è giusto che sia, oltre a rinnovarsi non ha dimenticato nessuno dei contenuti presenti su Wii U. Su Switch possiamo infatti giocare a tutti i DLC, alle missioni storia aggiuntive (sulle quali torneremo in sede di recensione), alle modalità collaterali Missioni e Bingo, con tanto di mappe evento varie ed eventuali. Il che solleva una nuova, interessante questione: cos’ha di diverso un Pikmin 3 Deluxe da una qualunque “Game of the Year Edition”? Perchè mai l’utenza si scandalizza tanto quando Nintendo decide di rendere fruibile un’avventura completa di aggiunte e DLC, per di più su una console diversa da quella in cui l’esperienza è nata e si è evoluta frammentata fra contenuti scaricabili e titolo Vanilla?
La risposta, probabilmente, sta nel prezzo non budget dei porting da Wii U; una risposta, però, insoddisfacente. Abbiamo infatti evidenziato quanto su Switch l’esperienza sia più longeva, e persino diversa. La natura ibrida della console, oltretutto, pone il porting in condizione di essere giocato in mobilità, piuttosto che su base fissa, da soli, o con amici; il tutto senza acquistare ulteriori controller, dato che la Switch nasce con la parola condivisione stampata a caratteri cubitali sui suoi Joycon. Pikmin 3 Deluxe, dunque, se proprio vogliamo chiamarlo Porting almeno esaltiamolo come merita (e come tutti gli altri porting da Wii U meritavano anche in precedenza): con una bella P in maiuscolo. Non sarà molto, ma almeno è un inizio. Per tutto il resto, ci sarà la recensione completa. Una recensione “Carina e coccolosa”. Speriamo.