Play Festival del gioco 2019: foto e riflessioni

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Di Redazione Metropolitan

Al Play Festival del gioco 2019 di Modena c’eravamo anche noi di InfoNerd quest’anno. Prima volta sia per me che per il giornale, e abbiamo da dire la nostra a mente fredda

Ma che grande avventura! Il paradiso degli appassionati di giochi da tavola e di ruolo. La sua fama lo precedeva, ma… cavolo… esserci è tutta un’altra cosa. Mi sono presa del tempo prima di scrivere perché avevo bisogno di metabolizzare l’esperienza.

(Play Festival del gioco 2019)
(Play Festival del gioco 2019)

Play Festival del Gioco 2019: il revival dei libri game

Durante questa edizione abbiamo avuto l’opportunità di farci quattro chiacchiere con Dario Leccacorvi, autore della serie di libri game Fra tenebra e abisso, e Mauro Longo, autore insieme a Francesco Di Lazzaro del fantasy Le fatiche di Autolico.

(Play Festival del gioco 2019. Fra tenebra e abisso. Credits: Caponata Meccanica)

Il revival dei libri game è indubbio, tanto che in questa edizione sono stati presentati ben 12 libri game. Dalle quattro chiacchiere con Dario (con il quale ho scoperto anche di avere in comune degli studi di antropologia sociale) si è potuto vedere come la scelta di far apparire la saga di Fra tenebra e abisso come app su Google Play abbia dato i suoi frutti e abbia attirato un discreto numero di giovani.

(Play Festival del gioco 2019. Le fatiche di Autolico di Francesco Di Lazzaro e Mauro Longo)
(Play Festival del gioco 2019. Le fatiche di Autolico di Francesco Di Lazzaro e Mauro Longo)

Gli autori comunque, in generale, hanno riscontrato come l’interesse nei confronti di questo genere di giochi nasca in prima battuta in famiglia. Insomma, se tuo papà e tua mamma amano i libri game (e i giochi da tavola in generale) è più probabile che tu diventi un giocatore.

A tutto questo si aggiunge che in un mondo dove si è sottoposti a continui stimoli, il successo di un gioco pone le basi nella creazione di scelte continue che stimolino l’interazione tra utente e applicazione/gioco/qualsiasi cosa.

(The Necronomicon Gamebook - Dagon al Play Festival del gioco 2019)
(The Necronomicon Gamebook – Dagon al Play Festival del gioco 2019)

Sempre nell’ambito dei libri game abbiamo conosciuto Valentino Sergi e Jacopo Schiavo, scrittore e disegnatore del progetto kickstarter che ha avuto tanto successo: The Necronomicon Gamebook – Dagon. Fedeltà all’opera lovecraftiana (anche e soprattutto dal punto di vista linguistico e narrativo), meccaniche di gioco ed enigmi più sofisticati, ed illustrazioni da urlo. Queste sono le parole d’ordine di un prodotto splendido.

(A breve usciranno le interviste rilasciate sia da Valentino Sergi che da Jacopo Schiavo per InfoNerd durante la manifestazione)

Play Festival del gioco 2019: un’area bambini separata con dei tesori all’interno

(Play Festival del gioco 2019. Area bambini)
(Play Festival del gioco 2019. Area bambini)

Una delle novità di questo Play è stata sicuramente la decisione di creare un’area separata dalle altre dedicata al mondo dei più piccoli. Io ho presenziato alla manifestazione solo venerdì 5 aprile (sigh… ma in futuro punto a stare tutti e tre i giorni!), e ho potuto vedere come ci fossero molti gruppi di bambini (ho avuto anche il sospetto che proprio le scuole della zona si fossero organizzate per la visita).

(Play Festival del gioco 2019. Area bambini)
(Play Festival del gioco 2019. Area bambini)

C’erano operatori dedicati e devo dire che la divisione ha apportato benefici alla fruizione.

Play Festival del gioco 2019: dei tesori per grandi nell’area bambini

Mentre mi aggiravo per l’area bambini del Play, ho scovato dei tesori molto carini anche per gli adulti.

(Gioco del Bao al Play Festival del gioco 2019)
(Gioco del Bao al Play Festival del gioco 2019)

Uno di questi è stata l’associazione Tavolando. Questa associazione si occupa della diffusione di giochi da tavola ed è sita in quel di Torino. Da tempo questi signori si occupano della diffusione dei giochi da tavolo astratti, tutto questo tramite la rivista Il fogliaccio degli astratti. Nel loro instancabile lavoro anche per far riscoprire i giochi da tavola antichi (antichi antichi eh, tipo quelli di 3000 anni fa!), essi collaborano ormai d qualche tempo con Nino Vessella.

(Gioco del Bao al Play Festival del gioco 2019)

Questo signore, esperto di swahili e pratico di alcune zone dell’Africa (non a caso ha vissuto a Zanzibar per molti anni), ha deciso di diffondere la cultura dei giochi della semina giocati in quelle zone. Da questo intento nasce Il libro quasi completo del gioco del Bao, scritto in collaborazione con Luca Cerrato.

In questa occasione ho potuto ammirare dei pezzi originali in legno anche con dei loro anni sulle spalle provenienti da varie zone dell’Africa.

Play Festival del gioco 2019: l’area miniature e modellini

Da poco nella mia vita mi sono avvicinata al mondo dei giochi di miniature (anche se devo dire non con tutto il tempo che vorrei!) e per me era un obbligo recarmi nell’area a loro dedicata.

(Warhammer al Play festival del gioco 2019)
(Warhammer al Play festival del gioco 2019)

Con un po’ di sorpresa ho scoperto che questa sia l’area meno popolata rispetto agli altri padiglioni. Probabilmente a portare a questo è e sempre sarà il costo dietro questo genere di giochi (Warhammer insegna in effetti), per cui si arriva a dei prezzi considerevoli rispetto ai giochi da tavola e ai giochi di ruolo in vendita.

(Paolo Parente e Olivier Zamfirescu, creatori di Dust 1947, al Play Festival del gioco 2019)
(Paolo Parente e Olivier Zamfirescu, creatori di Dust 1947, al Play Festival del gioco 2019)

In questa occasione ho avuto il piacere di conoscere i creatori di Dust 1947, Paolo Parente e Olivier Zamfirescu, Dust 1947 – Legio italica, la community italiana, e Ammo Drop, che si occupa anche della diffusione del gioco in terra natia.

(A breve usciranno le interviste ai due creatori del gioco Dust 1947 concesse a InfoNerd durante il Play di Modena!)

Play Festival del gioco 2019: come nasce e si diffonde un gioco

Questa esperienza è stata molto interessante, proprio perché mi ha concesso di seguire le dinamiche che sottostanno alla creazione e diffusione di un gioco da tavola di miniature (con molti dettagli rivelatori aggiunti da parte di Paolo Parente durante l’intervista rilasciata). Le atmosfere dieselpunk del gioco, con espansioni come quella di Cthulhu, attirano certo l’attenzione di appassionati del genere e di storia. E, come avremo modo di scoprire con le interviste rilasciate, c’è anche un discreto interesse nei confronti dell’educare alla storia i più giovani.

Di seguito trovate la fotogallery dell’area miniature

Play Festival del gioco 2019: area giochi storici

Nel mio girovagare tra gli stand e i padiglioni del Play, ho avuto modo di giungere a un’area che desta in me particolare interesse, soprattutto per i risvolti educativi e di diffusione delle conoscenze storiche: l’area giochi storici.

(Para Bellum di Acies Edizioni. Play Festival del gioco 2019)
(Para Bellum di Acies Edizioni. Play Festival del gioco 2019)

In questa occasione ho potuto conoscere una delle case di produzione di questo genere di giochi, la Acies Edizioni di Marco Gnagnetti. Questa casa editrice pubblica anche e diffonde una rivista dedicata proprio a questo genere di giochi da tavola, Para Bellum. Mentre mi aggiravo tra rappresentazioni realistiche di momenti storici importanti e modalità di gioco varie, ho fatto quattro chiacchiere con Piergennaro Federico, storico che si presta con piacere al ruolo di direttore per Para Bellum, con il quale si è parlato di come certe volte il politically correct sia dannoso per la percezione e per la diffusione della storia.

(Acies Edizioni al Play Festival del gioco 2019)
(Acies Edizioni al Play Festival del gioco 2019)

Molti giochi storici, alla stregua del mondo della rievocazione storica che passa problematiche simili, sono a volte censurati alla radice o comunque criticati per le scelte di design. La loro colpa? Rappresentare magari le bandiere con svastiche al centro, rimanendo fedeli alla storia, e non venire incontro a una visione edulcorata del passato (come alcuni vorrebbero).

Spero di avere in futuro ancora occasione di fare quattro chiacchiere con Piergennaro.

Play Festival del gioco 2019: qualche sorpresa da parte di vecchie conoscenze

Durante questa fiera abbiamo anche incontrato un nostro vecchio amico, Luca Noschese, autore di Rising Skill, invitato a partecipare presentando la versione 2.0 del gioco.

Sempre lui mi ha presentato Daniele Iannucci, giovane creatore di Qantos, il quale ci ha rilasciato un’intervista proprio durante la fiera tra una sessione di gioco e l’altra. Entrambi i nostri avventurieri erano ospiti della Wyrd Edizioni e della Gilda del Grifone.

(Daniele Iannucci e il suo Qantos al Play Festival del gioco 2019)
(Daniele Iannucci e il suo Qantos al Play Festival del gioco 2019)

Avremo modo di riparlare di questi due giochi tra interviste agli autori e magari qualche sessione di gioco!

Play Festival del gioco 2019: non vedo l’ora di esserci il prossimo anno

Sono contenta di aver avuto questa opportunità, e di essere riuscita a poter vedere questo evento pieno di opportunità per creatori e autori. Per me è proprio bello vedere come una fiera funzioni e riesca ogni anno ad avere ospiti illustri da una parte e opportunità succose per new entry nel mondo del gioco da tavolo o di ruolo.

Una fiera italiana poi… questo non ha veramente prezzo!

Ho potuto vedere io in prima persona, confrontandomi anche con altri, di come alcune fiere italiane dedicate al “mondo nerd” passino frequentemente tra molti bassi nella loro “carriera”, ma qui si parla di qualcosa che funziona. Il Play Festival del gioco 2019 ha funzionato, e funziona come fiera anno dopo anno. Ce la fa dove altri si arenano in malo modo. Ottima notizia per gli appassionati di giochi!

di Eleonora D’Agostino