Nel libro dell’ex magistrato, Ilda Boccassini sono contenute delle rivelazioni sulla storia d’amore, mai resa nota pubblicamente con Giovanni Falcone, all’epoca sposato. Queste dichiarazioni hanno scatenato una polemica, come riporta il Tempo.
Le parole di Ilda Boccassini sulla sua storia d’amore con Giovanni Falcone hanno alzato una polemica
E’ nata una polemica dalle discusse dichiarazioni fatte dall’ex magistrato, Ilda Boccassini. La Boccassini o Ilda la Rossa, com’è stata soprannominata, che nel corso della sua carriera ha lavorato nel pool antimafia a Milano e poi a Caltanissetta a seguito della strage di Capaci, nel suo libro autobiografico ha raccontato della storia d’amore, mai resa nota pubblicamente avuta con Giovanni Falcone.
La polemica è nata dal fatto che in quel periodo Falcone era sposato (dal 1986) con Francesca Laura Morvillo, magistrato assassinata insieme al lui e a tre uomini della scorta nella strage di Capaci compiuta da Cosa Nostra.
Ecco le sue parole
Un amore fortissimo, quello tra Ilda Boccassini e Giovanni Falcone. La storia con il magistrato eroe dell’antimafia inizia negli anni 80, quando lo conobbe e iniziò a lavorare con lui.
Nel suo libro si chiede: “Cosa avrebbe riservato il destino a me e Giovanni, se non fosse morto così precocemente?”
“Me ne innamorai. È molto complicato per me parlarne. Sicuramente non si trattò dei sentimenti classici con cui siamo abituati a fare i conti nel corso della vita. No. Il mio sentimento era altro e più profondo, non prevedeva una condizione di vita quotidiana, il bisogno di vivere l’amore momento per momento“.
“Ero innamorata della sua anima, della sua passione, della sua battaglia, che capivo essere più importante di tutto il resto. Sapevo di non poter condividere con lui un cinema o una gita in barca, pur desiderandolo, ma non ero gelosa della sua sfera privata, né poteva vacillare la mia. Temevo che quel sentimento potesse travolgermi. E così in effetti sarebbe stato, perché lo hanno ucciso”.
Nel libro della Boccassini non mancano toccanti ricordi intimi della sua frequentazione con Falcone.
“A Giovanni piacevano molto i miei riccioli. Quante volte mi ha detto che i miei occhi erano bellissimi. Nel giugno del ’91 partimmo per l’Argentina per interrogare il boss Gaetano Fidanzati. Avevo anche un walkman con una cassetta di Gianna Nannini, che ho imposto a Giovanni per tutta la durata del viaggio. Alcune canzoni mi facevano pensare alla nostra storia e le ascoltai più volte, per ore, stringendomi a lui. In top class non c’erano altri passeggeri, eravamo soli in quel lusso rilassante, la nostra intimità disturbata solo dall’arrivo delle hostess. Rimanemmo abbracciati per ore, direi tutta la notte, parlando, ascoltando Gianna Nannini e dedicandoci di tanto in tanto ad alcuni dettagli dell’interrogatorio e ai possibili sviluppi dell’indagine“.