Il presidente Donald Trump è finito nuovamente nella bufera, dopo aver attaccato una deputata democratica riguardo una telefonata di condoglianze molto irrispettosa ad una vedova di guerra.
La telefonata ha avuto luogo alcuni giorni fa. La deputata democratica della Florida Frederica Wilson, in un’intervista alla CNN, ha riferito che mentre si trovava in macchina con la moglie di un soldato americano ucciso in Niger il 4 ottobre, la donna avrebbe ricevuto la telefonata del presidente Trump. Una telefonata piuttosto insensibile, in cui il presidente avrebbe detto alla vedova, sia pur dispiacendosi, che comunque suo marito «sapeva cosa comportava il suo lavoro», aggiungendo poi «anche se immagino che faccia comunque male». Un tir avrebbe avuto più tatto, non c’è che dire.
Oggi Trump ha smentito tutto, dicendo che la storia è una invenzione della Wilson e di averne le prove. Anche la madre del soldato morto, il sergente La David Johnson, però, ha confermato quanto detto dalla deputata. «Ha mancato di rispetto a mio figlio e a mia nuora, oltre che a me e mio marito» ha detto la signora Cowanda Jones-Johnson in un’intervista.
Ma la polemica sulle condoglianze ai militari uccisi in Niger in un agguato di AQIM (Al Qaeda del Maghreb Islamico) sono iniziate già lunedì. Ai giornalisti che gli chiedevano perché non avesse ancora telefonato alle famiglie dei militari uccisi, Trump ha risposto dicendo che lo avrebbe fatto; in chiusa, ha aggiunto che anche Obama e altri ex presidenti non telefonavano alle famiglie dei caduti durante il loro mandato.
Trump ha ricevuto forti critiche per le accuse contro Obama e gli ex presidenti, in primo luogo proprio da alcuni membri dello staff del suo predecessore, che lo hanno smentito pubblicando foto e rilasciando dichiarazioni in senso contrario. Ma già durante la campagna elettorale Trump si era fatto notare per la sua insensibilità verso i reduci e i veterani di guerra. Chi non ricorda quando prese in giro il senatore Mc Cain, membro del suo stesso partito, perché venne catturato in Vietnam?
Le parole più dure però vengono da un editoriale del giornalista John Marshall, pubblicato su Talking Points Memo, dal significativo titolo “Lui è il veleno”:
«Il discorso politico è stato polarizzato nei modi peggiori sotto la presidenza di Bush e di Obama. Ma nessuna delle frange estreme dalla politica aveva mai sentito il bisogno di polemizzare su questo. Ma ora è successo. E questa è la verità: Donald Trump avvelena qualunque cosa. E’ come un bullo con una famiglia passiva».
Lorenzo Spizzirri