Polonia: una donna muore per la legge anti-aborto

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Di Redazione Metropolitan

Si è verificato ieri l’ennesimo dramma in Polonia: una donna di 37 anni è morta a causa della legge anti-aborto. La protagonista della vicenda, ricoverata dallo scorso 21 dicembre, portava in grembo due feti morti. Inutile la rimozione dei feti a qualche giorno dalla loro morte, le condizioni di salute della donna erano già insanabili.

Senza legge sull’aborto non c’è vita per le donne

Non è la prima volta che una donna in Polonia muore a causa della legge anti-aborto, lo scorso settembre, tale legge aveva mietuto un’altra vittima, di soli trent’anni.

La legge anti-aborto è entrata in vigore il 31 gennaio dello scorso anno, e da li sono stati approvati altri provvedimenti che vanno nella stessa direzione. Infatti, dopo aver provato a far passare in Parlamento un divieto totale di interruzioni di gravidanza, il partito Diritto e Giustizia (PiS) ha votato per la creazione di un Istituto per la famiglia e la demografia volto a scoraggiare divorzi, impedire aborti e disgregare le famiglie di membri appartenenti alla comunità LGBT.

Apprendiamo questa notizia proprio nella ricorrenza della prima approvazione dell’aborto in uno Stato. Si tratta dell’Islanda, che il 18 gennaio 1935 legalizzò per prima l’aborto, facendo da apripista a altre nazioni nel mondo. Oltre alla Polonia, altri due stati appartenenti all’Unione europea vietano l’aborto: si tratta di Malta, in cui vige il divieto assoluto, e Cipro, in cui è possibile abortire solo nei casi in cui la donna sia in pericolo di vita o sia stata vittima di una violenza sessuale.

Quando si discute di aborto, si parla di diritti umani. Il diritto internazionale stabilisce infatti che le decisioni sul singolo devono essere fatte dal singolo nel rispetto dell’autonomia e dell’integrità corporea. Costringere qualcuno a proseguire una gravidanza indesiderata, quindi, dovrebbe essere considerato una violazione dei diritti umani. Sarebbe quindi il caso che intervenissero delle organizzazioni sovranazionali per impedire che vengano approvate leggi degradanti che nocciono alla salute fisica e mentale dell’uomo.

Michela Foglia

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