La sorpresa della Serie B 2019/20 si chiama Pordenone. I Ramarri finora hanno collezionato 19 punti e si trovano in piena zona play-off. Un risultato sorprendente per una neopromossa. I neroverdi hanno dimostrato di poter competere per la salvezza, ma visto l’andamento di questo inizio di campionato perché precludersi traguardi più ambiziosi?
Pordenone, avvio da urlo
Un esordio così certo in pochi potevano immaginarlo. Il Pordenone, promosso in Serie B per la prima volta nella sua storia, ha cominciato la stagione con l’obiettivo dichiarato di mantenere la categoria. Vista la qualità della rosa in proporzione a quella delle “big”del campionato cadetto, alzi la mano chi soltanto due mesi fa si sarebbe aspettato uno scenario del genere. In 12 giornate i Ramarri hanno collezionato 5 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte. Il che, tradotto in termini di classifica, significa 19 punti e piena zona play-off, a -2 dal secondo posto occupato dal Crotone. Un risultato sorprendente per una matricola. Analizziamo nel dettaglio cosa è accaduto.
La cavalcata vincente dei Ramarri
26 agosto 2019: una data storica per il Pordenone. I Ramarri infatti disputano la prima gara in assoluto in Serie B. Lo scenario del match è la Dacia Arena di Udine, lo stadio in cui i neroverdi giocheranno le proprie partite casalinghe in questa stagione, fino al termine dei lavori del nuovo impianto. L’esito dello scontro è a dir poco impronosticabile: i friulani si impongono infatti per 3-0. La seconda uscita è invece più amara: pesante sconfitta all’Adriatico di Pescara per 4-2. Ciò fa pensare che la vittoria contro i ciociari (tra l’altro protagonisti, loro malgrado, di una prima fase di stagione assolutamente al di sotto delle aspettative) sia stata soltanto un fuoco di paglia.
Niente di più sbagliato. Il Pordenone inizia una cavalcata che lo porterà a raggiungere il quinto posto in classifica, in coabitazione proprio col Pescara. Tra le mura amiche i Naoniani restano imbattuti (14 dei 19 punti raccolti sono stati ottenuti alla Dacia Arena). In trasferta il trend è ben diverso: l’unica vittoria è quella ottenuta in casa del Venezia il 29 ottobre. Certo sarà necessario invertire la tendenza nelle gare disputate lontano da Udine. La salvezza resta però più che alla portata. Ora bisogna evitare voli pindarici, ma se i risultati dovessero arrivare anche nei campi ostili, perchè non pensare a quacosa di più?
Squadra che vince non si cambia
La scelta della società di riproporre i protagonisti dell’impresa della scorsa stagione si sta dunque rivelando vincente. Il Pordenone ha voluto mantenere il gruppo forte che ha stupito tutti, arricchito da nuovi innesti quali Tommaso Pobega, centrocampista ex Ternana, e l’attaccante Luca Strizzolo, in prestito dalla Cremonese e autore di 4 reti in 10 presenze. Ha pagato anche la scelta di confermare Attilio Tesser. Allenatore di esperienza, Tesser ha guidato i Ramarri all’impresa dello scorso anno. Il tecnico veneto non è nuovo ai miracoli: come dimenticare la doppia promozione ottenuta dal Novara dalla Lega Pro alla Serie A nel biennio 2009-2011 sotto la sua guida? Chissà che la storia non possa ripetersi…
L’impresa il Pordenone la sfiorò circa due anni fa in Coppa Italia. I neroverdi raggiunsero infatti gli ottavi di finale, in cui dovettero vedersela con l’Inter di Luciano Spalletti. Una gara apparentemente dall’esito scontato, ma che invece terminò 0-0 dopo i tempi regolamentari. Nemmeno i supplementari furono decisivi per far pendere l’ago della bilancia a favore di una delle due squadre. Furono necessari i calci di rigore per portare i nerazzurri ai quarti di finale. Ora come allora, il Pordenone è obbligato a crederci: nel calcio, si sa, tutto è possibile.
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