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Pos: esenzione dall’obbligo di accettare il bancomat sotto i 30 euro

La nuova Legge di Bilancio 2023 prevede anche una norma in merito ai pagamenti con Pos: si parla di un’esenzione dall’obbligo di accettare carte di credito e bancomat per scontrini al di sotto dei 30 euro.

Legge di Bilancio 2023: Pos, le novità in vista per i commercianti

Ebbene, dopo l’esenzione per i tabaccai sulle marche da bollo, arriva dal Carroccio una nuova norma che piacerà sicuramente ai commercianti (ma meno ai clienti). Di che cosa si tratta? Secondo quanto previsto dalla bozza della nuova Legge di Bilancio per l’anno 2023, approvata in Consiglio dei ministri, il ministero delle Imprese e del Made in Italy dovrà stabilire entro 180 giorni (giugno) i:

“criteri di esclusione al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l’economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse”. 

Probabilmente questa novità in campo normativo, che riguarda lo stop per i commercianti all’obbligo di accettazione di bancomat e carte di credito per pagamenti inferiori ai 30 euro, arriva a seguito dello strano fronte dei “commercianti No Pos” – ovvero di quelli che dicevano no ai pagamenti elettronici “per non ingrassare le banche”. Si ricordino inoltre le proteste giunte da intere categorie di lavoratori che si rifiutavano totalmente di utilizzare il Pos, come i tassisti; polemica sviluppata peraltro sul costo per l’affitto di tali dispositivi elettronici.  

Pos e sanzioni, le nuove disposizioni in merito

Nel frattempo, in merito alle sanzioni – introdotte con il decreto legge n.36 in quanto previste dal Recovery Plan come uno degli obiettivi da centrare a giugno 2022 – è bene informare che “sono sospesi i procedimenti ed i termini per l’adozione delle sanzioni”, in cui erano previsti un fisso di 30 euro più il 4% della transazione negata. 

Secondo uno studio di cui ha fatto menzione La Stampa, la commissione media pagata sarebbe dello 0,9%, di cui lo 0,54% finirebbe ai circuiti internazionali come Visa o Mastercard, mentre il resto rimarrebbe appannaggio delle banche italiane. Per i piccoli esercenti il conto ammonta invece all’1,32%, di cui in questo caso lo 0,78% destinato agli istituti di credito.

Insomma, indubbiamente la norma andrà a vantaggio dei commercianti, ma quanto saranno d’accordo gli acquirenti?

Serena Pala

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