Il tribunale dei minorenni di Bologna ha provvisoriamente sospeso la potestà genitoriale a una coppia che per motivi religiosi chiedeva sangue no vax per l’operazione del figlio. La vicenda è iniziata quando i genitori, prima di un intervento chirurgico del loro bambino, hanno detto ai medici che avrebbero accettato solo sangue da persone non vaccinate.
La richiesta era irragionevole, ecco perché la potestà genitoriale è stata sospesa
L’ospedale in questione è il Sant’Orsola di Bologna. I medici della struttura, in accordo con il centro trasfusionale, si erano opposti alla decisione dei genitori. Il giudice tutelare di Modena aveva accolto il ricorso dell’ufficio legale del Policlinico. In seguito a ciò, il direttore generale di tale ospedale, Chiara Gibertoni, è stata nominata curatore speciale del bambino. Questo significa che al momento dell’operazione del dodicenne, sarà lei, al posto della famiglia, a firmare il consenso informativo.
Oltre al ricorso del Sant’Orsola, la Procura per minorenni di Bologna ha chiesto di valutare anche un’eventuale limitazione della potestà genitoriale. La decisione è arrivata ieri, e ha stabilito la sospensione provvisoria di tale potestà per incapacità della coppia di curare gli interessi del figlio.
Su questa vicenda ha espresso un parere anche il direttore del Centro nazionale sangue. Egli ha dichiarato che il sangue di un vaccinato contiene anticorpi, esattamente come quello di un non immunizzato che è guarito. La sostanza dei fatti quindi non sarebbe cambiata, la richiesta dei genitori era irragionevole, sia a livello umano che a livello scientifico.
Michela Foglia
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