Siamo a Modena, dove un bambino ha bisogno di un intervento al cuore, ma i genitori chiedono solo sangue no vax, non accettano alternative.
Il bambino è in gravi condizioni e ha urgente bisogno di un donatore di sangue che gli permetta di ricevere un delicatissimo intervento al cuore. Al momento si trova all’ospedale di Sant’Orsola, a Bologna, ed è in attesa del donatore. Una situazione che poteva risolversi tranquillamente, non fosse per la forte e intransigente pressione che i genitori no vax stanno facendo all’ospedale: tale donatore dovrà essere anch’esso una persona non vaccinata, altrimenti non esistono alternative.
La richiesta ha sconvolto tutti quelli dell’Orsogna e anche il tribunale di Modena, che ha preso il controllo del caso e ha emanato una sentenza, ancora da scoprire: la decisione del giudice tutelare, infatti, potrebbe arrivare oggi.
E così tutti stanno aspettando cosa la legge decreterà per l’intervento di questo bambino, per cui in realtà non ci sarebbe troppo tempo da perdere. Nessuno ha diritto di dire a un genitore come crescere e che decisioni prendere per il proprio figlio, tant’è vero che rimandare l’operazione per questo motivo sembra assurdo. Non è assurdo per la coppia, che continua a porre freni, a meno che non si rispettino le loro condizioni. Sangue no vax, punto.
La notizia è .già nota da un paio di settimane, quando la famiglia ha avvertito i medici della loro presa di posizione, non accettando nessun donatore che sia stato vaccinato contro il Covid-19, pretendendo che sia prelevato solo da persone che non si siano sottoposte alla profilassi. Il Sant’Orsola e il centro trasfusionale si sono opposti, dal momento che le donazioni di sangue in questo periodo di pandemia devono necessariamente seguire protocolli rigidi e precisi. Com’è giusto che sia, no? Non per i genitori, che comunque contano il supporto di gruppi no vax che su internet si stanno organizzando per reperire «volontari» non immunizzati pronti a donare il proprio sangue.
Alla negazione ricevuta dall’ospedale, la famiglia ha deciso di chiamare un avvocato e portare la storia in tribunale. Una mossa che probabilmente gli risulterà contraria. Ad oggi, dunque, la decisione del giudice.
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