In Europa quasi 20 milioni i bambini crescono in povertà. In Italia ne sono almeno un milione, un numero in crescita anno dopo anno. A renderlo noto è un rapporto di Save The Children relativo al 2020.

Povertà in Europa, il rapporto di Save The Childern

Il nuovo rapporto di Save the Children “Garantire il futuro dei bambini. Come porre fine alla povertà minorile e all’esclusione sociale in Europa” mostra dati preoccupanti riguardo la povertà minorile in Europa. Sono circa 20milioni i bambini che vivono in situazioni economiche e sociali critiche, di cui un milione nel nostro Paese. In Italia sono 200mila in più rispetto allo scorso anno. A peggiorare la situazione è stata anche la pandemia, e il rapporto della ong fa riferimento proprio al 2020.

Anche in un’area come l’UE i livelli di povertà sono in costante crescita, nonostante si tratti di una delle regioni più ricche del pianeta, ma per Save The Children i numeri riscontrati sono “inaccettabili”. In Germania, uno dei Paesi più ricchi al mondo, un bambino su 4 cresce a rischio di povertà. In Spagna e Romania un bambino su tre vive al di sotto della soglia di povertà. Nei Balcani occidentali i tassi di povertà minorile già negli anni scorsi erano il 49,4% in Albania, 30,6% in Bosnia-Erzegovina e 20,7% in Kosovo.

I fattori alla base della povertà in Europa

Secondo Save the Children, i bambini più esposti a condizioni di povertà sono quelli che crescono in famiglie numerose, con almeno 5 componenti, o monoparentali. A questa categoria si aggiungono i bambini con un background migratorio, quelli disabili, appartenenti a minoranze etniche e i bambini che vivono in aree rurali.

In Italia sono più esposte alla povertà le famiglie numerose e quelle di immigrati. In Spagna e nei Paesi Bassi circa il 40% dei bambini a rischio proviene da famiglie che lavorano, superando la credenza diffusa che i bambini poveri provengano esclusivamente da nuclei familiari con genitori disoccupati. Nell’Irlanda del Nord a rischiare maggiormente condizioni di povertà sono i bambini delle comunità etniche.

Altro fattore rilevato da Save The Children è la “privazione abitativa”. Spesso le persone povere vivono in famiglie sovraffollate, che condividono la casa con altre famiglie a causa dell’alto costo degli affitti e devono affrontare il rischio di sfratto.

Un altro parametro legato alla povertà sembra essere l’obesità. Infatti, secondo il rapporto in Europa i bambini bisognosi sono spesso in sovrappeso o obesi. In Italia il 20,4% dei bambini è in sovrappeso, mentre e il 9,4% in condizioni di l’obesità. L’impossibilità di accesso cibi sani e la mancanza di una formazione in materia di salute e nutrizione stanno facendo aumentare i livelli di obesità e di malnutrizione infantile in tutta Europa. 

I Paesi europei durante la pandemia

Gli unici Paesi dove i tassi di povertà minorile sono diminuiti durante la pandemia sono stati Danimarca, Svezia e Lituania. Negli altri Paesi presi in esame milioni di bambini non hanno accesso o lo hanno limitato all’istruzione, che spesso è di bassa qualità. L’attenzione alla salute mentale dei bambini è invece una sfida importante in tutti i Paesi che deve necessariamente migliorare.

L’Italia, come altri paesi quali Romania, Lituania e Spagna, ha iniziato a introdurre “necessarie riforme” che richiedono almeno il 5% di fondi disponibili da utilizzare per ridurre la povertà infantile e l’esclusione sociale. Altro nodo centrale da risolvere è il miglioramento del sistema di assistenza sociale per i bambini e le loro famiglie.

Giulia Panella

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