“Pranzo di Ferragosto” è una commedia italiana diretta, scritta e interpretata da Gianni Di Gregorio che segna il suo esordio anche dietro la macchina da presa. Nel cast, oltre al regista protagonista, troviamo l’attrice Valeria De Franciscis nei panni di donna Valeria e Alfonso Santagata che interpreta l’amministratore del palazzo. Il resto del cast è piuttosto originale, si tratta infatti di attori non professionisti.
Pranzo di Ferragosto si è aggiudicato il Premio Venezia Opera Prima “Luigi de Laurentiis“, presso la Mostra del Cinema. Tra i maggiori riconoscimenti Il Premio David di Donatello e i Nastri d’argento.
Roma calda e assolata
Roma nel periodo estivo è una città affascinante da sempre. Afosa ma svuotata da quella caoticità che caratterizza il periodo invernale. Gianni, uomo di mezza età, durante le ore più calde si rifugia di solito nell’osteria del quartiere trastevere. Ama il vino e la compagnia da bar. Vive con una madre molto particolare e unica nel suo genere.
Gianni ha creato un equilibrio nuovo e passa gran parte del suo tempo nella casa di famiglia insieme alla mamma vedova, donna Valeria. Nonostante le cure estetiche della donna facciano pensare l’opposto, i due non vivono una buona situazione economica e sono messi alle strette dalle bollette condominiali.
Imprevisti, pranzi e nuovi legami, peccato solo per lo stress!
Il 14 agosto nel bel mezzo dell’estate più calda nella capitale, l’amministratore propone a Gianni un affare. La cura di sua madre, donna appunto anch’essa anziana, in cambio dell’estinzione di tutte le spese condominiali. L’amministratore racconta di dover partire presto per delle cure della dermatite. Non andrà proprio così e oltre alla signora Marina, mamma dell’amministratore, si aggiungeranno altre anziane signore.
La casa di Gianni si trasforma così in una sorta di piccolo appartamento per la cura della terza età. La casa viene animata dalle personalità delle signore Marina, Grazie e della zia Maria, ognuna più particolare e brillante dell’altra. C’è donna Valeria, vedova molto appariscente, una bellissima donna che non perde occasione per sistemare il suo look.
Un rossetto rosso e le unghie smaltate la colorano rendendola unica nei gesti e nei suoi modi di riordinare la casa e le idee del figlio Gianni. Gianni viene stressato dall’insolita quotidianità ma scoprirà con piacere che dopotutto in fondo la vita in compagnia delle insolite vecchiette non è poi così male.
Pranzo di Ferragosto: affresco romano, dolce e malinconico
L’opera prima di Gianni di Gregorio cattura sin da subito l’attenzione dello spettatore grazie ad una regia semplice e silenziosa, ridotta a minimi tecnicismi che lasciano spazio ai dialoghi estremamente veri, naturali, semplici delle anziane signore e alla capacità attoriale di De Gregorio da sempre, maestro della commedia realista italiana. La malinconia avvolge le vicende trasteverine durante il periodo più caldo dell’estate quello del 15 agosto. Un pranzo unisce inesorabilmente le donne e Gianni.
Un pranzo ricco di tradizioni, di tempi veri, di una comicità poco ricercata ma intensa. Un film verista sulla condizione degli anziani spesso abbandonati dai propri familiari. Pranzo di Ferragosto omaggia la solitudine al femminile e lo fa con grazia e dovizia di particolari. Gianni è l’eroe dietro ai fornelli. Un finale toccante ma coerente con la realtà.
La pasta al forno by Gianni di Gregorio
Il pranzo di ferragosto organizzato da Gianni con l’aiuto di zia Maria prevede un piatto romano per eccellenza, la celebre pasta al forno e del pesce pescato direttamente dal Tevere! La pasta al forno originariamente era una celebre pasta dell’aristocrazia. La pasta al forno, proprio come il Timballo, è un tipo di ricetta che nasce dalla necessità di riciclare degli ingredienti. La scena divertente che si può vedere nel corso della pellicola di Gianni Di Gregorio, vede una rivisitazione alla romana del piatto. Gianni cucina infatti la pasta al forno con i maccheroni!
Per la ricetta consigliamo di seguire la preparazione qui.
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