Procedimento disciplinare contro Serena Bortone per il post sui social

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Di Alessia Spensierato

“È stato contestato a Serena Bortone, come avvenuto in analoghi casi, il post pubblicato sui social in violazione della normativa della policy aziendale: ci sono regole che devono essere rispettate da tutti i dipendenti”. Così comincia il commento di Roberto Sergio riguardo la notizia sul procedimento disciplinare aperto contro Serena Bortone, rilasciato in Commissione di Vigilanza dei vertici Rai. “La normativa vieta di rilasciare dichiarazioni pubbliche su attività, notizie o fatti aziendali. La contestazione è un atto dovuto e seguirà l’iter previsto dal regolamento. Non è un provvedimento disciplinare, ma una richiesta di chiarimenti e spiegazioni che verranno valutati e poi si deciderà quale tipo di decisioni eventualmente intraprendere”, ha concluso.

Ma cosa aveva scritto Serena Bortone nel post?

A poche ore dalla puntata di Che sarà del 20 aprile, Serena Bortone aveva annunciato pubblicamente, attraverso un post Instagram, che Antonio Scurati non sarebbe più stato presente in trasmissione. Queste le parole della conduttrice a cui Roberto Sergio farebbe riferimento e per le quali ora chiede spiegazioni: “Era previsto un monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. Ho appreso ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita ad ottenere spiegazioni plausibili. Ma devo prima di tutto a Scurati, con cui ovviamente ho appena parlato al telefono, e a voi telespettatori la spiegazione del perché stasera non vedranno lo scrittore in onda sul mio programma su Raitre. Il problema è che questa spiegazione non sono riuscita a ottenerla nemmeno io”.

Per questo adesso Bortone rischia di pagare la «scorrettezza», interpretata come un «danno d’immagine» all’azienda. Si tratta della stessa tesi espressa nei giorni scorsi da Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano. Ovvero quella del «pasticcio» di Bortone. Dopo la trattativa che autorizzava il compenso di 1.500 euro per l’intervento, la redazione ha deciso di mandare alla Direzione Approfondimenti di Paolo Corsini e del suo vice Giovanni Alibrandi il monologo. Corsini e Alibrandi decidono di annullare il contratto per proporre a Scurati una partecipazione a titolo gratuito. Quando vedono che è stato registrato come tale, ne deducono che lo scrittore abbia accettato e danno l’ok al comunicato stampa.