
Baldo degli Ubaldi occupata dalla protesta lampo: “Non molliamo, il comune deve ascoltare la nostra proposta di una chiusura alternata”
La protesta è partita ieri pomeriggio, Giovedì 7 Ottobre. Un gruppo numeroso, formato da residenti e commercianti del quadrante Aurelio, è sceso in strada armato di megafoni e cartelli.
In realtà la protesta procede da quasi un mese quando, il 18 ottobre, è stata annunciata la chiusura della fermata della metro A per interventi di manutenzione alla scale mobili.
“Baldo degli Ubaldi è pronto alla guerra”
Così i manifestanti hanno urlato tramite i megafoni. I commercianti di quella zona sono preoccupati per le loro attività perché, secondo le previsioni, la stazione non doveva aprire prima di tre mesi. In piene festività natalizie quindi i commercianti temono di subire ingenti danni per quanto riguarda il fatturato.
Già in queste due settimane è possibile riscontrare un grande calo di introiti. Roberto Marasco è il proprietario del bar Aurora, che è posto esattamente di fronte alla fermata della metropolitana. Egli ha raccontato di essersi mosso con un gruppo di residenti e negozianti per evitare danni troppo importanti:
“Abbiamo consegnato 650 firme in municipio. In una settimana ho già calcolato un calo del 50% di fatturato. Così ci ammazzano.”

Il piano proposto dal gruppo di cittadini sarebbe quello di aprire la fermata metropolitana a ingressi alternati. Effettuando in un primo momento la manutenzione su un gruppo di scale mobili e successivamente su un altro.
Il Comune però, almeno per il momento, non sembra aver colto la proposta. Sono stati i consiglieri di Fratelli d’Italia a metterla per iscritto in una mozione approvata ieri dal Consiglio municipale.
Il capogruppo Marco Giovagnorio, che era presente insieme ai consiglieri di FdI e al leghista Daniele Giannini, eletto in regione Lazio, ha spiegato al megafono:
“Stiamo per pochi secondi, sono sicuro che automobilisti, per una causa importantissima, capiranno”
I protestanti, che non accennano a mollare la presa, definiscono tutto questo una “scelta scellerata“.
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