Proteste delle opposizioni con il lancio di accuse contro la maggioranza perché la versione finale della manovra “non è stata esaminata né votata” dalle due Camere. Ma il governo oggi punta a riscuotere il voto finale.
Proteste da parte di Forza Italia che ha bloccato i lavori, indossando in aula dei gilet azzurri, delle pettorine ad imitazione di quelli gialli francesi con le scritte ‘Basta tasse’ e ‘Giù le mani dal no profit’. Anche il Pd protesta con un sit-in in piazza Montecitorio. Dopo il via libera del Senato, ieri la Camera, in terza lettura, ha dato l’ok alla fiducia al governo sulla manovra economica. I sì sono stati 327, contrari 228 e un astenuto.
Le ragioni delle proteste di FI
Le proteste costringono il presidente della Camera, Roberto Fico, a richiedere l’intervento dei commessi e ad interrompere la seduta per cinque minuti. I parlamentari di FI sono stati accompagnati fuori dall’Aula, dove hanno proseguito le loro proteste, bissando il sit-in davanti l’ingresso principale di Montecitorio. Nel frattempo, il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, dirama una nota: “I gilet azzurri indossati dai nostri parlamentari sono il simbolo di un’Italia che dice basta tasse, giù le mani dalle pensioni, giù le mani dal volontariato, giù le mani dall’Italia che lavora e che produce! Gli stessi gilet azzurri a gennaio saranno nelle piazze di tutte le città italiane per continuare la mobilitazione contro il governo giallo-verde”.
Il dissenso del Pd alla fiducia
Sui contenuti della manovra punta il dito anche il Pd. “Sapete benissimo che non farete la prossima manovra altrimenti non l’avreste fatta così, scaricando tutti i costi nel prossimo anno e tutti gli oneri sulle nuove generazioni” dice il capogruppo del Pd, Graziano Delrio. Inoltre, evoca “una delle pagine più buie della storia della Repubblica” e sottolinea come ci sia stata la violazione di un “esercizio sacrosanto garantito dalla Costituzione“. Il Pd aveva organizzato un sit-in in piazza Montecitorio contro la manovra economica. Alla manifestazione, i militanti presenti hanno intonato in coro “Bella ciao”.
Il post rimosso del M5S che ha infiammato l’emiciclo
Intanto, è scoppiata nuovamente la bagarre per un post del M5S per difendere l’operato della maggioranza giallo-verde. Poi tolto, dopo le contestazioni dell’opposizione. “Siamo sotto attacco. Il Governo, la Manovra del Popolo, La Democrazia è sotto attacco. È in corso una delle più violente offensive nei confronti della volontà popolare perpetrata in 70 anni di storia repubblicana” era scritto sul Blog delle Stelle in cui si condanna un “vero e proprio terrorismo mediatico e psicologico“.
L’opposizione insorge contro il post, soprattutto per la parola “terrorismo”, scatenando una vera e propria bufera in Aula a Montecitorio. Interviene, quindi, il presidente della Camera che prende le distanze dalla frase: “La democrazia non è sotto attacco. Tutti si esprimono in modo libero. Le opposizioni fanno il loro lavoro: è loro diritto opporsi alla legge di bilancio” ha detto Roberto Fico riferendosi al post. “Ognuno fa il suo lavoro e io lo difenderò sempre, qui dentro e fuori da qui” conclude.
Entro il 31 dicembre, il testo deve essere presente sulla scrivania di Sergio Mattarella per la firma. Intanto, è atteso il via libera finale al maxiemendamento varato dal Governo Conte. E si prospetta un nuovo acceso confronto tra i banchi.
Patrizia Cicconi