Via libera del Senato alla fiducia sul maxiemendamento alla legge di bilancio, ma tra forti polemiche.
Via libera al testo della manovra che tornerà alla Camera il 28 dicembre per la terza lettura. I voti a favore sono stati 167, 78 i contrari e 3 gli astenuti, tra cui il senatore a vita Mario Monti. Un nuovo passo avanti, quindi, al decreto legge da quasi 37 miliardi lordi, di cui 31 come correzione del deficit delle Amministrazioni, con cui il Governo ha deciso di anticipare la manovra 2009-2011.
Le parole del premier Conte
“Un primo passaggio è completato, adesso passiamo alla Camera” è quanto si è limitato a dire il premier Giuseppe Conte, lasciando Palazzo Madama dopo il voto.
Caos a Palazzo Madama
L’approvazione della manovra è arrivata dopo una lunga bagarre a Palazzo Madama con il voto slittato nella notte per alcuni errori tecnici che hanno costretto governo, tecnici e il presidente della commissione, Daniele Pesco, ad intervenire. Dopo il parere positivo chiesto e ottenuto da Pesco in commissione, la discussione è poi andata avanti tra forti polemiche dell’opposizione con il Pd che ha annunciato un ricorso alla Corte Costituzionale perché ha lamentato che ai senatori non è stato consentito di procedere a un solo voto sul testo.
Alla ripresa dei lavori dell’Aula, la presidente Elisabetta Alberti Casellati annuncia che le dichiarazioni di voto verranno trasmesse in diretta tv. E c’è stato tumulto nell’Aula. Dei senatori del Pd hanno occupato i banchi del governo. Sono volate alcune copie del maxiemendamento. Tutta l’opposizione ha abbandonato l’emiciclo. La confusione era tale che la presidente Casellati ha dovuto sospendere la seduta per alcuni minuti. Alla ripresa, è iniziato l’iter che ha portato all’approvazione del testo.
Il testo è stato votato solo dalla maggioranza. Il voto di fiducia è arrivato intorno alle 2.30 di questa mattina. Una manciata gli emendamenti decisi dalla commissione Bilancio.
Patrizia Cicconi
