Manovra italiana al vaglio della Commissione Ue che decide di non rifiutarla.
Manovra che recepisce l’esito della trattativa con l’Ue con un emendamento già predisposto. Dopo due mesi di trattative sarebbe arrivato il via libera di Bruxelles e dei commissari Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis alla proposta messa a punto dal premier Giuseppe Conte e dal ministro dell’Economia Giovanni Tria, che eviterebbe la procedura d’infrazione.
La lettera informale di Conte e Tria
Il premier Conte e il ministro Tria hanno inviato nella tarda serata di ieri una lettera alla Commissione europea per evitare il lancio della procedura Ue sul debito italiano. Nella missiva l’impegno formale chiesto dalla Commissione per evitare la procedura d’infrazione, illustrando la nuova proposta italiana sulla legge di bilancio. E la Commissione europea ha deciso di non avviare la procedura per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia.
Le parole di Dombrovskis
Nella riunione di questa mattina, presieduta da Juncker, i commissari economici Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici hanno fatto il punto sul negoziato con il nostro paese. Secondo Dombrovskis: “La soluzione sul tavolo non è l’ideale, non dà una soluzione a lungo termine per i problemi economici italiani, ma ci consente di aprire una procedura a patto che le misure negoziate con Conte e Tria siano attuate pienamente”.
La soddisfazione di Moscovici
Più soddisfatto è Moscovici, nonostante avesse precedentemente dichiarato insufficiente la riduzione del deficit: “Questo accordo è una vittoria per la politica perché permette di rispettare i vincoli europei. La Commissione lo ha preferito rispetto allo scontro. Alcuni avevano auspicato una crisi. Noi invece abbiamo sempre puntato a una soluzione. Per il futuro saremo vigili ma non sospettosi nei confronti dell’Italia”.
Con l’accordo con Bruxelles sulla manovra, la Commissione ha, in sostanza, deciso di soprassedere sull’avvio della procedura in attesa di ulteriori verifiche. Si tornerà, poi, a fare il punto della situazione a gennaio, una volta che la legge di bilancio sarà approvata dal Parlamento. Tra i punti al centro della discussione: il deficit a quota 2,04%, le pensioni, l’istituzione della “quota 100” e il reddito di cittadinanza.
Patrizia Cicconi