“Prova a prendermi” è un film del 2002, diretto dal regista statunitense Steven Spielberg. La pellicola è tratta da una storia vera e ripercorre la vicenda di Frank Abagnale, un giovane truffatore che scappa di casa a soli 16 anni. Il regista ha sommato una storia avvincente ad un cast davvero eccezionale, ottenendo un risultato assolutamente sconvolgente. “Prova a prendermi” è, a mio parere, un piccolo grande capolavoro.
Prova a Prendermi, la trama
Frank Jr è un sedicenne americano vivace ed energico, che vive a New York insieme alla madre Paula e al padre Frank. La successiva separazione dei genitori destabilizza il ragazzo, che decide così di scappare di casa. Il giovane passa le sue giornate truffando le banche americane con falsi assegni, fingendosi prima un co-pilota, poi un dottore e infine un avvocato. Frank diventerà presto il bersaglio dell’agente dell’FBI Carl Hanratty, che condivide con il ragazzo la profonda sofferenza dell’essere soli. L’inseguimento del giovane darà il via a un thriller intenso e sfacciato. Riuscirà Carl a catturare il fuggitivo Frank?
Prova a prendermi, un capolavoro complesso
La complessità del capolavoro di Spielberg risiede nella moltitudine di tematiche affrontate all’interno di un quadro unico e ben coeso. Il personaggio di Frank affascina e travolge emotivamente uno spettatore che va contro corrente, abbandonando completamente ogni stralcio di etica e prediligendo al contrario un’analisi attenta e approfondita delle motivazioni insite nelle azioni del ragazzo. Frank ha solo 16 anni quando scappa di casa. L’età anagrafica non può e non deve passare in secondo piano. Il giovane è il classico adolescente che si sente indistruttibile, che agisce d’istinto senza pensare alle conseguenze, che si mostra più grande di quello che è realmente e che è soggetto a innumerevoli crolli emotivi e stati d’animo differenti che si sovrappongono senza alcuna logica. Frank è però diverso dagli altri sedicenni. L’importanza del denaro e dell’abito sociale indossato sono i primi valori trasmessi da una figura materna totalmente priva di emozioni.
La solitudine di Frank
La volontà di raggiungere tutti i traguardi mancati dal padre lo conducono a una vita illegale e senza freni. In fin dei conti Frank ottiene tutto quello che desiderava: i soldi, la libertà e, anche se per un breve periodo, la famiglia. Eppure, la drammaticità del momento è molto evidente: possedere tutto, ma al tempo stesso non avere nulla. Frank è infatti un uomo solo. Il concetto di solitudine è, però, in questo caso difficile da decifrare. Frank è solo per scelta o per costrizione? Forse per entrambi i motivi. Resta il fatto che il giovane ha fin dall’inizio un unico sogno: ricostruire la sua famiglia. Solo quando si renderà conto che nulla tornerà come prima, la sua vita cambierà per sempre.
Il film risulta straordinario, proprio perché a volte surreale: il ragazzo che riesce a scappare dal bagno di un aereo, nessuno che si accorge della vera età di Frank e la madre totalmente disinteressata al fatto che il figlio minorenne si trovi da solo dall’altra parte del mondo. Insomma, una combinazione di elementi così assurdi, da rendere il tutto ancora più drammatico.
Il duo Hanks – DiCaprio
Prova a prendermi è un capolavoro di Spielberg, ma anche della coppia Tom Hanks–Leonardo DiCaprio, che ha fatto scintille. I due attori hanno saputo trovare quell’alchimia che conquista, donando alle loro interpretazioni un carico emotivo non indifferente e rendendo la pellicola davvero indimenticabile. Questo non è bastato, però, per guadagnarsi la candidatura agli Oscar.
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