Joe Scholey, proprietario di una ditta di panini da asporto di Leeds, ha pubblicato uno spot pubblicitario usando le foto di Maddie MacCann la bambina scomparsa nel 2007.

“Con gli hamburger cosi buoni lascerai i tuoi bambini a casa qual’è la cosa peggiore che potrebbe accadere?”

Per vendere i suoi hamburger Joe Scholey, 29enne proprietario di una ditta di panini da asporto di Leeds, la Otley Burger Company, ha pubblicato una pubblicità vergognosa senza alcuna autorizzazione e senso del limite.

Ha utilizzato l’immagine della mamma di Maddie MacCann, la bambina rapita in Portogallo nel 2007 in uno studio televisivo e la foto della figlia con una frase raccapricciante. Senza l’uomo scrisse: “Con gli hamburger così buoni, lascerai i tuoi bambini a casa. Qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere. Buona festa della mamma a tutte le mamme là fuori”.

Le prime immagini pubblicitarie risalgono a marzo: hamburger e bambina rapita, cosa potrebbe mai andare storto? Per diversi giorni la questione era rimasta nel silenzio più assoluto, poi all’improvviso qualcuno ha capito quanto fosse inaccettabile l’abbinamento, ignobile lo slogan e insostenibile l’uso della foto della bambina più tristemente famosa d’Inghilterra.

Senza permesso, Maddie è stata la protagonista di una campagna mediatica senza precedenti

Senza permesso, Maddie è stata la protagonista di una campagna mediatica senza precedenti in Inghilterra. La vicenda avvenuta a questa bambina ha riempito tabloid, tv e talk show per vari anni. Le notizie dicono che la bambina è stata segnalata in decine di posti e il nome di Maddie si trova in milioni di pagine internet.

Per la prima volta, Maddie è stata abbinata a un pezzo di carne, due fettine di pane e un po’ di formaggio fuso. Joe Scholey ha provato a sfruttare un nome e un viso famoso con scopi palesemente redditizi, finchè l’Advertising Standards Authority non ricevette migliaia di denunce e reclami, che ha quindi obbligato in modo perentorio alle piattaforme social coinvolte di rimuovere assolutamente quei contenuti.

Il proprietario della ditta aveva già avuto casi di storie censurabili: aveva pubblicato un’immagine di una mamma che fingeva che sua figlia fosse stata rapita, aveva condiviso post con le immagini di assassini nel giorno della festa del papà. L’uomo non ha neanche chiesto scusa o fatto marcia indietro: al Leeds Live ha detto di pensare solo i soldi e che non importa “se le persone si sentono offese”.

21 Aprile

Valeria Muratori

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