Puzzle, la consacrazione rock di Gianna Nannini

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Di Redazione Metropolitan

Si è già fatta conoscere per la grinta, l’attitudine ribelle e trasgressiva, riscuotendo grazie a questo un gran successo, ma è con Puzzle del 1984 che Gianna Nannini ottiene definitivamente la consacrazione guadagnandosi il titolo di unica stella rock donna del firmamento italiano.

L’album dei record

Con il suo sesto album, la Nannini compie un lieve passaggio da un rock più irruento degli esordi a una musicalità più melodica, arricchendo il tutto con un ampio uso di sintetizzatori e suoni plastici, in piena atmosfera anni ’80. Puzzle è il secondo album più venduto dell’anno in Italia, secondo solo a Va bene, va bene così di Vasco Rossi. Rimane per 6 mesi in Top Ten nazionale, divenendo disco di platino, e rafforza il successo della cantante anche in Germania, ormai sua seconda patria.

Il brano che traina il successo è Fotoromanza, quarto posto nelle vendite del 1984. Un elettro-pop melodico che diventa il tormentone dell’estate vincendo il Festivalbar, Vota la Voce e il Telegatto come testo dell’anno. Il tour ‘84/’85 toccherà circa 40 tappe in Italia e in Europa con un pubblico di oltre trecentomila spettatori.

Puzzle - Gianna Nannini - Photo Credits: web
la copertina di Puzzle – Photo Credits: web

Le tracce di Puzzle e la ricerca musicale

I tasselli del Puzzle sono 8 e il primo è Kolossal, canzone dagli ammiccamenti rap. La cantante senese sperimenta con i suoni come nel caso di L’urlo, in cui ascoltiamo preponderanti il basso e la batteria; per poi passare all’elettro-pop di Ciao e alle atmosfere spagnoleggianti di Fiesta. Ballami è un brano dance orecchiabile dai beat incalzanti e dagli arrangiamenti che si avvalgono anche di strumenti orientali. E se Siamo ricchi ci lascia abbastanza indifferenti, in chiusura Se vai via ci fa ritrovare le classiche chitarre distorte marchio di fabbrica di Gianna e il suo rock arrabbiato, in questo caso con un uomo col “sorriso da deficiente”.

In tutta questa ricerca, le costanti rimangono la voce ruvida e urlata della Nannini, la sua indole sfrontata, la componente femminista e quella della sessualità, sempre fondamentale nella sua poetica. Ritroviamo ancora l’urgenza di vita e di sapori forti, il suo approcciarsi al mondo e alla musica in modo sempre viscerale e diretto.

Gianna Nannini - ph:©jean baptiste mondino - giannanannini.com
Gianna Nannini – ph: ©jean baptiste mondino – giannanannini.com

questo amore è una camera a gas
è un palazzo che brucia in città
questo amore è una lama sottile
è una scena al rallentatore

Gianna Nannini – Fotoromanza: dal riferimento a Prevert alla regia di Antonioni

Il grande successo di Fotoromanza è dato soprattutto dalla sua melodia semplice e trascinante che culmina in un ritornello da cantare a squarciagola, di quelli che ti entrano in testa e non ne escono più. Il testo è volutamente melodrammatico e si rifà ironicamente alla poesia Cet Amour di Prevert, cantandoci di un amore che è gioia e dolore, conforto e inquietudine, che ci fa sentire in gabbia e di cui, tuttavia, non possiamo fare a meno.

Il video promozionale vanta la regia di Michelangelo Antonioni, il quale, abbandonato il cinema, da visionario qual è, intravede nella forma videoclip il futuro dell’audiovisivo. Il risultato è un lavoro che definiremmo quasi didascalico, con le immagini che sembrano accompagnare parola per parola la canzone, come a volerla fissare negli occhi, oltre che nella testa. C’è la Nannini al telefono, la camera che si riempie di gas e le immagini al ralenti. Per ragioni di copyright il video è quasi introvabile, ma il web abbonda di sorprendenti versioni live.

Con il suo insolito mix di italianità e respiro internazionale, rock duro e melodiosità, Gianna Nannini, in più di 40 anni di carriera è praticamente l’unica donna italiana che ha venduto milioni di dischi facendo rock.

Emanuela Cristo

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